13 Giugno 2010. Germania-Australia 4-0. Debutto in un mondiale per Thomas Muller, che realizza una rete all’esordio della nazionale tedesca in Sudafrica.
26 Giugno 2014. Germania-Usa 2-1. La Germania vince l’ultima partita del girone al mondiale brasiliano e passa il turno.

Se ti chiami Muller e sei tedesco hai già un destino piuttosto chiaro. Poi il resto, magari, lo farà il tuo talento. E Thomas Muller, classe 1989, attaccante del Bayern Monaco e della nazionale tedesca ha sia il nome che il talento. E poi, conviene dirlo a prescindere, è un predestinato. Non solo perchè fu inserito nella lista dei migliori talenti nati dopo il 1989 da Don Balon, ma perchè Muller a 24 anni ha già segnato 9 reti tra due competizioni mondiali giocate, e una deve ancora finire.

Alzi la mano chi non si aspettava la Germania agli ottavi. Anzi, alzi la mano chi non si aspetta i tedeschi tra le prime quattro. Gli ottavi vedranno l’Algeria opposta alla Germania, nel più classico Davide contro Golia. E Muller è il trascinatore. Magari se l’avesse avuto anche l’Italia uno come Muller sarebbero andate diversamente le cose. Uno che parla con i fatti, con i gol soprattutto. Ha già vinto nel 2010 la scarpa d’oro per i mondiali sudafricani, a 20 anni. E vola verso la seconda, anche se dovrà battere la concorrenza spietata di Neymar e Messi. Lui si gode il momento, sa che può scrivere pagine importanti di storia. E magari ci piace pensare che in ritiro inizi a pungolare Klose, che all’ultimo mondiale della carriera (presumibilmente) ha segnato il quindicesimo gol in un mondiale, agguantando il record di Ronaldo. Perché Muller davanti a sè ne ha almeno altri due di mondiali (se non 3). Ed è già a quota 9. Questa favola è ancora lunga da scrivere.