24 Giugno 2006, Argentina-Messico 2-1. Dopo 6 minuti Marquez porta in vantaggio i suoi, poi un gol di Crespo e uno di Maxi Rodriguez ai supplementari portano l’Argentina ai quarti di finale.
23 Giugno 2014, Messico-Croazia 3-0. Ultima gara del girone nel mondiale brasiliano: il Messico pareggiando passerebbe il turno, ma nella ripresa Marquez sblocca il match, che si mette in discesa per i nordamericani.
35 anni e non sentirli: Rafa Marquez, difensore e ,all’occorrenza, centrocampista del Messico sa cosa vuol dire segnare un gol importante in un Mondiale. Da capitano della propria nazionale ne ha giocati altri tre prima di quello brasiliano, ed è sempre uscito agli ottavi, dopo aver fatto una buona impressione ai gironi. Ed il Messico va fuori agli ottavi da quando Marquez ancora doveva iniziare a muovere i primi passi calcistici: dal 1994 ad oggi la squadra nordamericana ha sempre preso parte ai mondiali ed è sempre uscita agli ottavi. Il miglior piazzamento nella storia messicana è rappresentato dai quarti di finale, raggiunti entrambe le volte in casa propria, nel 1970 e nel 1986.
Ma dicevamo, Rafa Marquez sa cosa vuol dire segnare un gol importante in un mondiale, pur essendo un difensore. Sa anche cosa vuol dire giocare partite importanti, anche a livello di club, avendo vinto due Champions League con il Barcellona. Realizzò quattro anni fa il gol del pareggio in Sudafrica-Messico, partita inaugurale della competizione. E al mondiale tedesco segnò quel gol illusorio con cui si apre questa storia. Quel gol che durò poco (Crespo pareggiò appena 4 minuti dopo) ma che portò il Messico ai supplementari e ad un passo dall’illusione di poter raggiungere i quarti di finale anche fuori dalla propria terra. Probabilmente però sarà l’ultima chiamata per il calciatore che è tornato a giocare in patria, e nel 2018 avrà quasi 40 anni e pur essendo forse il miglior calciatore di tutti i tempi della storia del Messico difficilmente scenderà in campo nel mondiale russo. L’ultima grande opportunità di portare i suoi ai quarti. Ma comunque vada, tra gol, esperienza e quattro mondiali da capitano, Marquez è già storia.