8 Luglio 1990, Germania-Argentina 1-0. Finale di Italia ’90: trionfano i tedeschi, con gol su rigore di Brehme.
13 Luglio 2014, Germania-Argentina 1-0 d.t.s. Finale del mondiale brasiliano: a segno Mario Gotze a 5 minuti dal termine dei tempi supplementari.

Nel calcio non sempre vince il migliore, ma a volte capita. Ed è successo, finalmente. Di solito, anche nelle favole, c’è sempre un qualcosa che va storto, per poi sistemarsi via via. No, non è stato così per questa Germania, espressione di un collettivo straordinario e di un bel gioco. E squadra più forte, soprattutto. Non è andato niente storto, nemmeno una volta, nemmeno per sbaglio. La paura dei supplementari contro l’Algeria è passata grazie a Schurrle e Ozil. Poi i quarti e la vittoria firmata da Hummels nei minuti iniziali. E ancora, la vittoria storica sul Brasile, fino alla finale di ieri. Neuer salva in un paio di occasioni, prima che Gotze, entrato a partita quasi finita, andasse a scrivere la propria favola.

Ha vinto chi ha dovuto ingoiare amaro nel 2006 le lacrime davanti ai propri tifosi. Chi ha voluto rifondare, e ha creduto in un tecnico giovane ed inesperto con Loew. È la vittoria di chi, probabilmente, avrebbe meritato qualcosina in più già nelle ultime edizioni, quando pur arrivando costantemente tra le prime 4 poi qualcosa andava storto. È anche la vittoria del collettivo e del gruppo sul singolo. Sui vari Messi, Ronaldo e compagnia cantante. Perché, statene certi, in pochi proporranno Boateng o Schweinsteiger come vincitori della prossima edizione del pallone d’oro, ma sono stati fuoriclasse assoluti in questi 30 giorni brasiliani.

È la prima vittoria della Germania, da quando non ha un riferimento geografico accanto (Ovest o Est). E l’ha firmata uno, Mario Gotze, che è nato quando la Germania era già unificata, e che del “muro di Berlino” ha solo sentito parlare. O avrà visto qualche foto. È un classe 1992, fa parte inevitabilmente di un’altra generazione. Quando la Germania vinse l’ultimo mondiale, in quelle notti magiche italiane da cui prende il via questa favola, Gotze doveva ancora nascere. Ieri, con naturalezza, ha controllato e poi messo in rete, alle spalle del portiere. Ha scritto la storia, oltre che la propria favola, Mario Gotze. È entrato al posto di Klose, uno che nella storia dei mondiali resterà indelebile per almeno qualche anno ancora. E ha segnato un gol che ricorderà a vita. Mentre tutti aspettavano una magia di Messi, è arrivato Mario Gotze. Come se fosse la cosa più naturale del mondo. O magari per lui lo è. E Berlino fa festa, perché ha vinto tutta la Germania. Grazie ad uno del ’92, da non crederci.