Anni ’90, Rescaldina, un piccolo paesino in provincia di Milano. Matteo Darmian gioca, come tanti ragazzini, allenato dal padre all’oratorio del paese.
Quattordici giugno 2014, Manaus: c’è l’esordio dell’Italia al Mondiale brasiliano, Matteo Darmian parte titolare per la prima volta in una partita ufficiale della nazionale azzurra.
A volte i sogni si realizzano. La favola di Matteo Darmian merita di essere scritta perché sia da incoraggiamento a qualunque ragazzino inizi a giocare nel campetto di un oratorio, dove si respira il profumo della terra battuta, lontano dal calcio moderno. Perché da bambini è tutto bello, anche giocare a calcio. Ma soprattutto sono belli i sogni, che meritano di essere vissuti a pieno. Ha 24 anni Matteo Darmian, e a tratti sembra quasi non essere cresciuto mai, perché nel suo sogno ci vive ancora.
Ho iniziato il racconto da Rescaldina e da un campetto su cui, in maniera figurata, ci son passati tutti. Ma Darmian ieri ha giocato su un campo un po’ più importante, con l’erba dipinta con la bomboletta spray, ma comunque importante. In un mondiale. Darmian è uno di quelli che il grande nome non ce l’avranno mai, forse perché non suona bene, o forse perché viviamo in un mondo basato sul pregiudizio. E se non ti esaltano come un fenomeno rimarrai sempre quello del: “Ma davvero giochiamo con Darmian?”. Sì, davvero. E gioca pure bene. Ha fatto gavetta, è partito dal Milan, ha debuttato a 17 anni nel giorno dell’addio di Costacurta (solo un caso?), ma poi ha fatto la Serie B col Padova. E poi ancora il Palermo, fino ad arrivare al Toro, al termine di un labirinto di prestiti, riscatti, compartecipazioni, e cifre sempre inferiori al milione di Euro. Odia i tatuaggi Darmian, fa l’anti-divo, e pensa a giocare a calcio. Se glielo chiedi ti dice che non se l’aspettava di giocare il mondiale, quasi come se fosse ancora stupito. Non ha esperienza internazionale, e in Europa ha giocato solo quattro partite col Palermo, ma sembra pronto. Da sempre.
Prandelli c’ha creduto, è la sua nazionale, la sua sfida. Darmian viene convocato per la prima volta quest’anno, per due stage consecutivi. Poi l’amichevole di fine Maggio pre-mondiale, dopo l’ingresso nella lista dei 30 e la conferma. Il tutto va al sudore del terzino versato in un campionato straordinario col Toro. Goccia dopo goccia, da Rescaldina a Manaus. E non è mica finita.