Vederlo dietro la scrivania certamente stride a chi per quasi tre decenni ha applaudito alle sue prodezze sul campo, ma di sicuro avremo modo di abituarci al fatto che Francesco Totti, appesi gli scarpini al chiodo, svolgerà dalla prossima stagione il ruolo di dirigente della Roma.

Per mesi si erano rincorse voci sul suo conto: vestita per l’ultima volta la maglia giallorossa in occasione dell’ultimo match di campionato contro il Genoa, ci si interrogava se il Capitano scegliesse di proseguire con un’altra casacca, magari all’estero (si era parlato di Stati Uniti o Giappone), oppure accettare la proposta del Presidente Pallotta e dell’amministratore delegato Monchi di restare nell’ambiente della squadra nella quale ha militato per venticinque anni, ma in altre vesti.

Quest’ultima soluzione si è rivelata quella giusta: saranno ancora da definire i suoi compiti, dal momento che Totti ha dichiarato come abbia necessità di conoscere le dinamiche di un ruolo diverso da quello a cui era abituato. Sicuramente resterà costantemente accanto allo stesso Monchi e al nuovo allenatore Eusebio Di Francesco, con il quale ha giocato assieme all’inizio del nuovo millennio e del quale nutre una grande stima, convinto che possa essere l’uomo giusto per far crescere ulteriormente la Roma.

Ad ufficializzare la decisione di dedicare anima e corpo alla causa della Lupa è lo stesso Er Pupone, che in una lunga intervista rilasciata alla tv tematica della compagine annuncia: “Si riparte dall’inizio con una nuova fase, una nuova avventura”, assicurando di affrontare quest’inedita sfida “con la stessa testa” e con la voglia di dare una grande mano grazie alla sua esperienza.

Ritornando a quei magnifici istanti vissuti quel 28 maggio allo Stadio Olimpico, giorno in cui ha dato l’addio al calcio giocato, ricorda come quello sia stato un giorno “storico e importante” che porterà sempre dentro se stesso per le enormi emozioni vissute.