Tavecchio e Blatter durante una cerimonia

Tutti contro Carlo Tavecchio. No, non è un film, ma semplicemente la dura reazione dell’intero mondo del calcio (o quasi, eccetto qualcuno) nei confronti del candidato numero uno alla presidenza della Figc. Il polverone, che sta interessando anche gli uffici più alti della Federazione, è stato causato dalle parole del “giovin” signore di 70 anni che, durante la sua candidatura ufficiale, ha affermato: “Le questioni di accoglienza sono una cosa, quelle del gioco un’altra. L’Inghilterra individua dei soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare, noi invece diciamo che ‘Opti Poba’ è venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così. In Inghilterra deve dimostrare il suo curriculum e il suo pedigree”.

Una frase, riferita ai calciatori di colore, che ha fatto il giro del mondo, provocando la reazione di alcuni club, pronti a non appoggiare più l’attuale numero uno della Lega Nazionale Dilettanti in corsa per la poltrona più importante del calcio italiano. A Juventus e Roma, che per principio non hanno sostenuto Tavecchio causa idee non troppo innovative, si è aggiunta ufficialmente la Fiorentina mentre altri club sono in dubbio. Tante critiche, anche dal Premier Renzi, ma è della Fifa, l’attacco più pesante nei confronti di Tavecchio. Infatti, la massima organizzazione del calcio internazionale chiede di “prendere le opportune iniziative per indagare e decidere” sui “presunti commenti razzisti da parte di uno dei candidati alla presidenza della federazione italiana”.

In poche parole, la Federcalcio deve indagare sulle frasi vergognose proferite da una persona che dovrebbe, il condizionale è obbligatorio, comandare il calcio italiano. Non c’è moltissimo tempo, il 31 luglio Blatter vuole una risposta seria e convincente, anche se ormai il danno è fatto, con Albertini che torna prepotentemente in corsa per l’ambita posto di Via Allegri.