Habemus closing: il tanto famigerato passaggio di proprietà è avvenuto e il Milan è ufficialmente cinese. Un’attesa lunga mesi, che ha tenuto con il fiato sospeso i tifosi rossoneri, ma alla fine la fumata bianca c’è stata ed il club passa dalle mani di Fininvest della famiglia Berlusconi a quelle della Ses di Li Yonghong.
Una giornata trepidante, quella che si è consumata a Piazza Belgioioso 2, presso lo studio legale Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners: tanti i giornalisti assiepati per quella che è stata una firma storica, che ha sancito l’uscita di scena del Presidente più vincente della storia del calcio, Silvio Berlusconi, il quale nel frattempo rende nota la sua intenzione di rinunciare ad assumere la carica di Presidente onorario.
I soldi richiesti, 370 milioni di euro, sono arrivati e sono stati depositati presso il fondo Rossoneri Sport Investment Lux del Lussemburgo, creato ad hoc dai neoproprietari. È la somma con cui viene acquistato il 99,6% di azioni della società di Via Aldo Rossi. “Ringrazio Berlusconi e Fininvest per la fiducia e i tifosi per la pazienza, da oggi costruiamo il futuro”, sono le prime parole del nuovo presidente Li.
Viene così diramato un comunicato congiunto da parte dei due investitori – il vecchio e il nuovo – in cui si rende nota la cifra complessiva dell’operazione che si aggira sui 740 milioni di euro, comprensivi di una stima debitoria valutata, al 30 giugno 2016, sui 230 milioni. I 300 milioni ancora mancanti fino alle ultime ore sono stati trovati grazie ad un prestito da parte dei fondi americani Elliott e Blue Sky, che saranno rimborsati da Li entro 18 mesi.
Ora non resta che attendere l’assemblea dei soci per scoprire il nuovo consiglio d’amministrazione dell’AC Milan. Intanto tra due giorni ci sarà il primo derby della Madonnina tra due squadre in mano ad imprenditori asiatici: Milan-Inter, in programma alle 12.30 alla vigilia di Pasqua, sarà connotato di profondi significati, al di là dei meri dati sportivi.