Non tutto il fango si può spalare. Ci proveranno gli angeli a portare via da Genova quella massa melmosa, e ci riusciranno. Perché sono angeli senza Dio, senza chiesa ma con una forza di volontà impareggiabile. E vinceranno.

Tra di loro c’è anche Luca Antonini, di professione terzino del Genoa. Ma questo a più di qualcuno non va bene. Perché il calciatore ha utilizzato una vecchia felpa di allenamento del Genoa, con uno sponsor. Una felpa che ha poi regalato ad una ragazza, una delle tante impegnate a spalare quel fango che ha coperto Genova. Ma qualcuno decide che il fango non è mai troppo, e prova a ricoprire anche il calciatore. Era lì per fare pubblicità al proprio sponsor. E poi era lì per fare pubblicità allo sponsor tecnico.

antonini

Come se fosse un male. Come se due braccia in più tra tante chiacchiere non servissero, come se la maglia che si indossa possa essere più importante delle proprie gesta. Ma ve lo immaginate Noè a costruire l’arca con la maglietta della Nike? Apriti cielo, e non solo per la pioggia. Ma oltre ad un sarcasmo blasfemo ci porteremo dietro da tutta questa vicenda una tristezza infinita per un mondo, quello calcistico italiota, capace di criticare un ragazzo che si mette a spalare il fango che per la felpa che indossa.

Come se fosse davvero importante. Più di un gesto bellissimo. Più di un momento che avrebbe dovuto unire, e ha unito, i tifosi delle due squadre di Genova. Perché vincerà Genova, e Antonini ha fatto un assist ai tanti volontari. E a chi non l’ha capito riproponiamo uno striscione esposto anni fa da un tifoso del Genoa: siete brutti. Ma anche il vostro fango si potrà spalare, mi sbagliavo.