Un nome che suscita ironie e passioni culinarie, una squadra che sul campo miete vittime illustri: parliamo della Giana Erminio, club originario di Gorgonzola, comune di 20mila anime nella provincia di Milano. Alla prima esperienza in Lega Pro, la società sportiva del presidente Bamonte ha 19 punti dopo 15 turni del girone A, stanzia a metà classifica e si gode una favola nutrita di “Working class heroes”.
Oreste Bamonte, 78 anni, presidente della Giana Erminio da 30 anni. Angelo Colombo, 60 anni, direttore generale da 15 (ma prima giocatore e segretario, in tutto 40 anni). Cesare Albè, 64 anni, allenatore della prima squadra da 20. Questo, in ordine gerarchico, è il magico trio che ogni sabato mattina da circa 15 anni si incontra attorno a un tavolo per chiacchierare di calcio e di Giana, fino al salto nei “pro” della scorsa estate. Ma Oreste Bamonte è l’artefice del destino. Arrivato a Gorgonzola giovanissimo, da Salerno e qui è diventato imprenditore: suo il Caseificio Salernitano Di Bamonte Oreste, con sede a Gorgonzola, giusto a due passi dallo stadio. Pochi sponsor e tante idee: il calcio da queste parti si pratica così.
Capita quindi di raccontare storie straordinarie: domenica scorsa è arrivata la prima vittoria esterna della breve storia “pro” della Giana. 3-0 sul campo dell’Albinoleffe, altra realtà da sogno di provincia fino a qualche anno fa, come a siglare un passaggio generazionale: una vittoria distinta dalla doppietta del 28enne Marco Biraghin, una vita spesa nei dilettanti, un contratto da professionista firmato a 28 anni e un lavoro part-time nel mobilificio d famiglia. Con lui ci sono il barista Giorgio Recino, il correttore di bozze Fabio Perna e il ristoratore Daniele Spiranelli. Una storia che ricorda il calcio di una volta, fatta da piccoli eroi che al mattino lavorano e la sera si allenano, decisi a non recitare da meteore in Lega Pro e a mantenere una categoria sudata per anni sui campetti dilettantistici.
Come si va avanti? Con la politica dei giovani. Questo è l’unico modo per dare continuità alla Giana Erminio, perché questa non è una società dove si apre il cassetto e ci si trovano dentro tanti soldi. “Qui ci piace il calcio, ma ci piace anche veder crescere i calciatori” è il motto del presidente Bamonte. Ma a Gorgonzola qualcosa che non va giù c’è? Sì,e parliamo dello stadio. Al momento si gioca sul neutro di Monza, ma il patron vuole riportare a casa la Giana Erminio.”Io sono qui da tanti anni, mi sento gorgonzolese a tutti gli effetti e combatterò fino alla morte per continuare a giocare in questa città” ha giurato spesso Bamonte. E così, proprio oggi è arrivata una nota lieta: sono stati installati da qualche giorno i neon e gli altoparlanti sulla nuova tribuna. È stato aperto inoltre un varco d’accesso lato via Milano per raggiungere la tribuna ospiti. È probabile che Giana-Sudtirol del 20 dicembre si giochi al Comunale, ma ancora non vi è nessuna notizia ufficiale. Nell’attesa, si continuerà a brindare, a suon di gorgonzola (con la g minuscola) e di un buon bicchiere di Gewurztraminer. La classe operaia non vuole smettere di stupire.
(Twitter: @GuerraLuca88)