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Piove a Natal già dall’inizio di Giappone-Grecia, match che caratterizza la notte italiana. Grecia e Giappone sono costrette a vincere per evitare l’eliminazione troppo presto dal Mondiale. Partono in sordina le due compagini, e il primo sussulto arriva per un’ammonizione data dall’arbitro a Hasebe, autore di un fallo su Feftatidis. Poi sale in cattedra Osakho, prima fermato in fuorigioco da buona posizione, e in seguito va vicino al gol con un gran tiro. Alla mezzora Honda va alla conclusione direttamente da punizione, ma la palla viene parata in due tempi da Karnezis, con qualche affanno. Nell’ultimo quarto d’ora un ciclone si abbatte sugli ellenici: Mitroglou lascia il campo per infortunio, al suo posto Gekas, e Katsouranis viene espulso. Doppia ammonizione per il centrocampista greco, reo di aver commesso due ingenuità abbastanza pesanti. Dal 37 la Grecia è in 10, ma si sveglia e va vicino al gol con Torosidis. Nei minuti finali c’è anche spazio per Gekas, che fermato in fuorigioco sbaglia il controllo, ma era un’occasione interessante. Termina a reti bianche il primo tempo.

Continua a piovere a Natal, e tra qualche sbadiglio e le speranze delle due squadre parte il secondo tempo. Inizia bene la Grecia, che impensierisce il Giappone con un colpo di testa di Gekas da corner. Poi cresce il Giappone. La migliore occasione del match arriva al 68’ con Kagawa, che dà un gran palla per Uchida, il quale serve Okubo in area di rigore, ma il giapponese spara alto. Qualche minuto dopo su errore di Sokratis prova ad approfittarne Uchida, ma è impreciso. Piano piano crolla la Grecia, anche per via dell’inferiorità numerica e continua a provarci il Giappone, senza timori reverenziali. Okubo tira fuori dal cilindro un tiro dalla distanza, su cui è comunque attento Karnezis, che si rifugia in corner. La risposta della Grecia è tutta in un tiro di testa di Gekas, che però viene rimpallato. Nel finale non succede niente di rilevante, a parte un bolide di Nagatomo che però colpisce un suo compagno in pieno volto, e una punizione di Uchida. Anche la ripresa finisce 0-0, senza emozioni.

La Grecia può chiudere con un mezzo sorriso, pur vedendo le proprie speranze ridotte al lumicino, per aver pareggiato in 10 contro 11 per più di metà partita. Il Giappone è arrivato scarico all’appuntamento: due partite ed un solo punto, buona organizzazione e poco altro. Le due squadre non si fanno male sul campo, ma distruggono le proprie ambizioni in classifica. Il Giappone dovrà adesso sperare che la Costa d’Avorio non batta la Grecia, e dovrà contemporaneamente vincere contro la Colombia, a punteggio pieno dopo due giornate. La Grecia è attaccata ad una flebile speranza, per passare deve battere la Costa d’Avorio, e con un buon margine per la differenza reti. Il tutto a patto che la Colombia vinca l’ultima giornata. Rimane una flebile speranza nella serata brasiliana e nella notte italiana per Grecia e Giappone, dopo tanta noia.