Gibilterra, storia da favola. Come mai? Ecco perché: ieri sera, l’ultima delle federazioni calcistiche riconosciute dalla UEFA ha esordito nelle qualificazioni europee. Dal match con la Polonia è uscita sconfitta, come da pronostico, subendo sette goal e senza siglarne alcuno.
Ma non è il risultato ad avere importanza, bensì tutto quello che c’è dietro l’avventura del Gibilterra o, meglio, dentro. Infatti, dando un’occhiata alla formazione iberica la singolarità della stessa è presto rivelata.
Insomma, la rosa è così servita: un pompiere, due calciatori professionisti, un doganiere, un dirigente, un impiegato, due poliziotti, un negoziante, un elettricista e, per finire, un raccomandatario navale. I trentamila abitanti della dipendenza d’oltremare del Regno Unito hanno riposto speranze, emozioni e sogni in una nazionale a dir poco singolare.
Svariate professioni e il calcio come passione e hobby. Magari, proprio l’amore per questo sport permetterà al particolare gruppo di raggiungere altri traguardi e coronare ulteriori sogni, tra cui quello certo di giocare contro la Germania, il prossimo 14 novembre. Mica bruscolini!