I gatti, per natura, sono animali solitari. A volte vanno via di casa per giorni, spesso senza motivo, ma quando tornano e fanno le fusa , rallegra l’ambiente. La storia di Jean Francois Gillet, conosciuto come “Il gatto di Liegi”, è quella di un saluto improvviso seguito da un ritorno inatteso, che maturerà oggi pomeriggio all’”Olimpico” contro la Fiorentina: la storia del portiere belga classe 1979 adottato ormai da tre lustri dal Belpaese, passa da Monza, Bari, Treviso, Bologna e oggi Torino, ma è “macchiata” da una squalifica arrivata Il 16 luglio 2013, quando Gillet fu condannato dalla Commissione Disciplinare Nazionale della FIGC a 3 anni e 7 mesi di squalifica, pena poi confermata anche in appello il 27 luglio ma ridotta dal Tnas a 13 mesi nel gennaio 2014.
Quello del portiere è un ruolo delicato, ovviamente quando a sbagliare è l’estremo difensore tutti lo notano e un paio di errori possono bastare per rimescolare le carte. Così sarà per Daniele Padelli, titolare nei piani di Ventura ma vittima di una grave topica in quel di Cagliari: meglio dargli un turno di stop, come avviene al Monopoli, ha pensato “mister libidine”, come lui stesso si è auto-ribattezzato, e affidarsi all’usato sicuro: Padelli in tribuna, Gillet in campo e Castellazzi in panchina. Fiducia nata a Bari e maturata all’ombra della Mole, dove Ventura ha voluto Gillet con forza. Il “Gatto di Liegi” è già stato protagonista in quel di Bruges in Europa League. Se il Toro è uscito indenne dalla trasferta in terra belga, buona parte del merito è andata al portiere 35enne tornato dopo la squalifica legata al calcio-scommesse, che ha salvato il risultato in almeno tre occasioni. Gerarchie messe in discussione, nonostante la levata di scudi di chi distingue l’etica dalla giustizia sportiva, e vorrebbe pene morali oltre che applicative: il codice dice altro, e 16 mesi dopo Gillet è “riabilitato”, libero di tornare a fare quel che gli piace, parare.
Contro la Fiorentina, quindi, Ventura dovrebbe tornare al consueto modulo 3-5-2 con Gillet fra i pali, Bovo, capitan Glik e Moretti in difesa, la lieta novella Peres e Darmian sulle fasce, Sanchez Miño, Vives ed El Kaddouri a centrocampo. In avanti potrebbe essere di nuovo l’ora della coppia Quagliarella-Amauri, ma attenzione al giovane venezuelano Josef Martinez. E tra i pali, occhio ai gatti, che prima ancor che solitari, son pur sempre dei felini.