Primo giorno di riposo per il Giro 100: dopo tre tappe in terra sarda la carovana sta effettuando il trasferimento nell’altra grande isola, la Sicilia, dove domani la corsa riprenderà con l’atteso primo arrivo in salita, quello sull’Etna (Rifugio Sapienza).
Si ripartirà con il colombiano Fernando Gaviria in maglia Rosa, conquistata al termine della spettacolare frazione di Cagliari in cui il vento si è rivelato decisivo al fini del risultato finale. La formidabile Quick Step Floors ha sfruttato le folate provenienti dal lato ed è riuscita a fare il buco, portandosi dietro un drappello di una decina di elementi. Tra questi c’era il campione italiano Giacomo Nizzolo, ma la condizione ancora lontana dal top non ha permesso al brianzolo di contrastare lo strapotere del ventiduenne colombiano allo sprint, che a 22 anni .
Gaviria è il quarto rappresentante del suo Paese a vestire il colore simbolo del primato, dopo i connazionali Rigoberto Uran, Nairo Quintana ed Esteban Chaves. Per la sua squadra,la Quick Step, si tratta della ventesima vittoria al Giro (lo scorso anno ne arrivarono ben quattro), mentre per Giacomo Nizzolo arriva il record di podi (quattordici) senza aver mai vinto una tappa.
Bene i big della generale, nessuno dei quali si è lasciato sorprendere e ha perso preziosi secondi per strada. Ha pagato solo il povero Rohan Dennis, che per una caduta a meno di dieci chilometri all’arrivo non è più riuscito a rientrare, chiudendo con un pesantissimo ritardo di oltre cinque minuti.
Ora si riparte con la Cefalù-Etna, il primo vero banco di prova per gli aspiranti alla generale: non solo la salita che conduce all’arrivo, ma anche la lunghissima Portella Femmina Morta, oltre trenta chilometri di strada all’insù, seppur con pendenze accessibili. Sarà il primo scontro tra Vincenzo Nibali e Nairo Quintana, oppure proveranno ad inserirsi i vari Geraint Thomas, Mikel Landa, Thibaut Pinot o Adam Yates? E attenzione a Bob Jungels, determinante per la vittoria del suo compagno Gaviria: ora è il primo dei big in classifica e sulle regolari pendenze dell’Etna può far davvero bene.