In attesa della montagna che sarà la grande protagonista delle ultime tre tappe di questo Giro del Delfinato 2016, l’Hermitage-Belley di 176 km si presentava come giornata apparentemente interlocutoria per la classifica generale e come ultima occasione per i velocisti per poter piazzare la zampata vincente. Altimetria alla mano,si trattava dell’ultima frazione facile di questa edizione del Giro del Delfinato,tradizionale appuntamento del mese di giugno nel panorama ciclistico internazionale che ormai non è più soltanto una tappa di avvicinamento al Tour ma una corsa a tappe di autentico prestigio,ambita dalle firme più prestigiose del ciclismo attuale. E la qualità del lotto dei partecipanti lo dimostra ampiamente: Contador, Froome, Aru, solo per citare i nomi più in vista. Dei probabili protagonisti del prossimo Tour,assente soltanto Quintana.
Come da copione visto e rivisto nelle precedenti giornate,anche in questa frazione c’è immediatamente un tentativo di fuga: al comando si forma un terzetto composto da Bouet della Etixx-Quickstep, Nauleau della Direct Energie e Veuchelen della Wanty che in breve riesce ad accumulare un vantaggio che,intorno al cinquantesimo chilometro, arriva oltre i 5′.
Il gruppo non forza i ritmi, tuttavia, gli uomini della Lotto Soudal e della Cofidis controllano la situazione facendosi vedere nelle prime posizioni. Data la quasi totale assenza di asperità significative, ci pensa la pioggia a creare qualche difficoltà ai ciclisti. Comunque i battistrada,a circa metà gara connservano ancora 4′ di vantaggio sul plotone che comprende ovviamente la maglia gialla e tutti i migliori. Si va avanti così per ancora diversi chilometri, con il gruppo,però,che aumentando l’andatura lima costantemente il distacco dai tre al comando:ai -38 km il gap scende al di sotto dei 2′. Nel frattempo Bouet prova un attacco solitario staccando i suoi compagni di fuga ma alle sue spalle il gruppo sta rivenendo sempre più forte e gli sforzi delle squadre dei velocisti vengono premiati a poco meno di 5 chilometri dal traguardo quando anche il francese della Etixx-Quickstep viene ripreso. All’altezza dell’ultimo chilometro Van Avermaet prova a piazzare lo spunto decisivo ma viene prima rimontato e poi superato dal ritorno irresistibile di Boasson-Hagen.Il campione di Norvegia va a trionfare contenendo nel finale gli sprint di Alaphilippe e Bouhanni,giunti nell’ordine.

boassonhagen

Verrebbe da dire che oggi i velocisti si siano presi una rivincita dopo quanto era successo nella tappa di ieri quando un ottimo Fabio Aru aveva beffato tutti i velocisti con finale da autentico finisseur sul traguardo di Tournon, precedendo Kristoff (oggi protagonista mancato) e Bonifazio. Il successo del talento sardo,con un’azione del tutto inedita per lui,è forse la notizia che attendevamo per i colori azzurri:Fabio Aru,in ottica Tour c’è. Per il giovane talento dell’Astana si tratta della prima affermazione dopo una primavera piena di dubbi e avarissima di soddisfazioni.L’ultima vittoria risaliva alla penultima tappa del Giro del 2015. Da questo momento Fabio potrà programmare la stagione con maggiore serenità:” Il piano era di attaccare in salita.E l’ho fatto.Poi ho visto che stavo bene e c’ho provato anche in discesa dove qualcuno dice che non sono adatto…” Queste la parole di Aru dopo questo successo che sa un po’ di liberazione,parole con le quali il sardo sembra volersi togliere qualche sassolino dalla scarpa. Con Contador a poco più di un minuto è lecito sognare anche in questo Delfinato. A proposito di maglia gialla,il Pistolero è apparso in forma smagliante in queste prime giornate del Criterium,soprattutto nel cronoprologo iniziale che gli ha regalato la vetta della classifica generale permettendogli di porre tra sé e Froome ben 13” in appena 4 km di corsa. Un Froome che non ha palesato una condizione particolarmente brillante ma che comunque nella frazione odierna è ruscito a recuperare 9” (!) allo spagnolo. E nei prossimi tre giorni si farà sul serio,con tre arrivi in salita a partire da domani quando il traguardo sarà posto ai 1223 metri di Vaujany dopo ben 7 gran premi della montagna. I big della classifica non potranno più nascondersi.E sarà spettacolo sulle strade del Delfinato.

contador