Mai un Grande Giro era partito da un Paese extracontinentale: lo farà il Giro d’Italia 2018, che il 4 maggio prossimo prenderà il via da Gerusalemme, in Israele. Era ormai solo una questione di ufficializzazione questa notizia che si rincorreva da settimane, così RCS Sport, organizzatrice della Corsa Rosa, ha formalizzato la più suggestiva delle partenza che un Grand Tour abbia mai fatto.
Sarà la quattordicesima volta che il Giro d’Italia parte dall’estero: la prima fu nel 1973 dal Belgio. Negli ultimi anni, poi, si sono moltiplicati gli avvi fuori dai confini nazionali, ormai a cadenza biennale: così, dopo Amsterdam 2010, Herning 2012, Belfast 2014, Apeldoorn 2016 sarà la volta di Gerusalemme 2018.
Perché Gerusalemme? Perché il prossimo anno cadrà l’anniversario della fine della Grande Guerra e la città santa per eccellenza appare la più atta ad ospitare un evento in grado di sensibilizzare l’opinione comune. Ma anche perché è un modo per ricordare Gino Bartali, che nel 2013 fu eletto ‘giusto tra le nazioni’ per aver salvato la vita a molti ebrei.
Saranno tre le tappe che si disputeranno in territorio israeliano. La prima sarà una cronometro individuale di 10 km all’interno del centro abitato di Gerusalemme, dove continue svolte e strade a volte molto strette costituiscono un’insidia per i corridori. La seconda e la terza tappa, invece, da Haifa a Tel Aviv (167 km) e da Be’er Sheva ad Eilat (226 km) costituiranno due nitide occasioni per i velocisti di centrare i primi successi parziali.
Seguirà il ritorno in Italia, quasi certamente dalla Sicilia, già lambita in occasione del Giro 100. Da lì si comincerà a risalire la Penisola con un percorso ancora da decifrare, che sarà annunciato nel mese di ottobre.
“Credo fortemente che il Giro d’Italia, grazie alla sua posizione unica possa esportare l’Italia e l’italianità nel mondo”, è il commento di un entusiasta Mauro Vegni, direttore di corsa del Giro.