Forse perché immediatamente successiva al tappone dolomitico di Corvara, (ricordiamo:ben 6 gran premi della montagna e circa 4800 metri di dislivello complessivi) ma la cronoscalata che ha condotto la carovana rosa ad Alpe di Siusi rischia di diventare uno spartiacque nell’economia del Giro stesso. La tappa, una cronoscalata breve ma impegnativa (10,8 km dei quali gli ultimi 9 con una pendenza media superiore all’8%) sembra aver fornito indicazioni importanti sullo stato di forma dei big di questo Giro che, dopo i ritiri di Landa e Dumoulin, sembra aver perso un po’ di charme. Lo stesso Nibali, al netto dell’imprevisto rappresentato dal guaio meccanico che lo ha costretto a cambiare bici durante la cronoscalata, è apparso abbastanza poco brillante, a dir poco.
E così, il vero padrone del Giro, dopo l’eclissi forse definitiva di Alejandro Valverde, è Steven Kruijswijk, un olandese dal palmares non esattamente invidiabile, ma che finora sembra aver messo tutti d’accordo. La vittoria è andata a Foliforov all’Alpe di Siusi ma il vero trionfatore è lui.
La terza settimana non sembra di quelle da far tremare i polsi, se ci sono in programma ascese come quella del colle dell’Agnello che potrebbero ancora stravolgere la classifica. Ma lo Squalo, se vorrà ancora dire la sua in questa edizione della corsa rosa, dovrà operare un deciso cambio di marcia. L’Astana si è dimostrata senza dubbio la squadra più forte e completa del Giro. Il problema è che almeno finora il suo capitano non è stato all’altezza del team diretto da Beppe Martinelli.
Ma sic stantibus rebus, Kruijswijk rischia di portare a casa il Giro 2016 senza neanche dover sudare più di tanto.
Proviamo, quindi, a fare un primo bilancio della corsa rosa dando i nostri personalissimi voti ai principali protagonisti di questo Giro.
Kruijswijk 9.5: Per la perfezione avrebbe dovuto vincere una tappa (peraltro come abbiamo già sottolineato il vincitore morale di Alpe di Siusi è lui). Inoltre va anche detto che il vantaggio che ha in classifica (2’12” su Chaves e 2’51” su Nibali) non è certo di quelli rassicuranti. Ma non c’è dubbio che sia l’autentica rivelazione della corsa. Sembra quasi sbucato fuori dal nulla ma finora ha dimostrato di essere il più in condizione. Naturalmente non gli mancano le motivazioni e l’unico interrogativo è se terrà fino a Torino. Può farcela.
Nibali 6: A.A.A. Vero Squalo cercasi. Perchè quello visto finora sembra più un pesciolino rosso. Il voto 6 è più che altro per la stima perchè Vincenzo ci è parso al di sotto delle proprie possibilità fin dalle prima rampe di questo Giro. Non si può dire che non c’abbia provato ed anche nella tappa di Corvara ha provato a ritagliarsi un ruolo da protagonista. Ma le gambe non girano come vorrebbero. E la cronoscalata purtroppo lo ha confermato. Se poi ci si mette anche la sfortuna….Waiting for Godot,verrebbe da dire. Forza Vincenzo,il Giro è ancora lungo.
Chaves 8+: E’ quello che fino a questo momento ha più acceso la fantasia degli appassionati e degli addetti ai lavori. Scalatore purissimo,ha portato a casa una tappa d’altri tempi a Corvara e nella cronoscalata di Alpe di Siusi ha contenuto egregiamente il distacco dallo stellare Kruijswijk. Sembra poter fare ancora meglio. Chissà che sul colle dell’Agnello non risulti ancora tra i protagonisti. Secondo noi sì.
Valverde 5-: Oggettivamente era lecito attendersi qualcosa di più da lui. Anche in considerazione di un percorso che,fino a Corvara almeno,sembrava non essere particolarmente impegnativo. Ma a contatto con le prime salite vere lo spagnolo è letteralmente evaporato lasciando inevitabilmente strada agli altri big. Ha corso una buona cronoscalata,tutto sommato e può ancora ambire al podio. Contrariamente alle indicazioni della vigilia non lo ritenevamo tra i favoriti. In generale,però,è la sorpresa negativa del Giro.
Landa s.v.: Naturalmente non è giudicabile ma un pensiero va rivolto anche a lui che alla vigilia era tra i più attesi,se non il favorito addirittura. Qualcuno maligna su una sua scarsa capacità di reggere le pressioni,la diagnosi parla di un virus gastrointestinale che lo ha costretto al ritiro durante la tappa di Sestola. Forza Mikel,ti aspettiamo il prossimo anno.
Articolo di Paolo Azzarelli.