Nairo Quintana le suona a tutti, su tutti i fronti, e indossa la Maglia rosa. Che gli scalatori puri avrebbero dovuto attaccare oggi era scontato, che Quintana riuscisse a staccare proprio tutti i suoi diretti avversari non proprio. Purtroppo la sua azione e la sua Maglia rosa si macchiano di una pesantissima polemica: radio corsa, la voce ufficiale dell’organizzazione, aveva annunciato a tutte le ammiraglie delle safety-bike nell’ultima discesa, la discesa dove Quintana saluta il gruppo dei migliori.

La cronaca e le gesta eroiche di oggi, in realtà, sono passate in secondo piano. Il fatto controverso è proprio l’attacco di Nairo Quintana in discesa. Il colombiano, insieme a Hesjedal, Rolland, Izaguirre, Rabottini e Sicard, avrebbe disatteso le indicazioni di radio corsa, indicazioni secondo le quali durante la discesa, per questioni di sicurezza, i vari gruppetti sarebbero stati guidati da safety-bike con bandierine rosse. Questo ha permesso ai corridori di fermarsi ed indossare abiti asciutti e di affrontare la discesa senza prendere rischi, questo ha permesso a Quintana di guadagnare un vantaggio consistente mentre gli altri corridori si tenevano dietro le safety-bike.

«Verranno posizionate moto con la bandiera rossa per guidare la discesa dei gruppetti e per bloccare gli attacchi nella discesa dello Stelvio, onde evitare ai corridori di correre rischi», questa la prima comunicazione di radio corsa, segue una seconda, meno chiara, nella quale non si specifica «per bloccare gli attacchi». Nonostante queste comunicazioni gli uomini elencati superano la moto con la bandierina rossa che li precede. Al termine della tappa Mauro Vegni, direttore di corsa, dichiara «la mia comunicazione era semplice e chiara: viste le nubi basse nella discesa, si è ritenuto opportuno indicare con dei motociclisti la traiettoria della discesa nei primi sei-sette tornanti. Mi sembra che la comunicazione di radio corsa sia chiara, non si accenna mai ad un discorso di neutralizzazione».

Non si parla di neutralizzazione ma di «bloccare gli attacchi nella discesa dello Stelvio» ed è assurda questa discrepanza fra gli intenti del direttore di corsa e la comunicazione di radio corsa. A complicare ulteriormente la situazione un tweet apparso sull’account ufficiale del Giro «Comunicazione sbagliata: nessuna neutralizzazione della discesa dallo Stelvio. Scusateci per l’informazione sbagliata. Grazie. #giro». Ma sullo stesso account, al momento, non ci sono ulteriori tweet relativi all’argomento.

Molto probabilmente Quintana avrebbe attaccato comunque sull’ascesa verso Val Martello ma non avrebbe inflitto un tale distacco, alle sue spalle la corsa era letteralmente bloccata. Neve, pioggia e temperature proibitive hanno sicuramente reso difficoltose le comunicazioni, era prevedibile, la domanda sorge dunque spontanea: RCS ha chiarito ai team, prima della partenza, la possibilità di far entrare in corsa queste safety-bike? Ha chiarito quali potevano essere i compiti di quest’ultime? Ha chiarito a radio corsa cosa dovevano fare le safety-bike? E le safety-bike sapevano cosa fare? Perché, forse, a chiarirle prima queste cose ora non ci sarebbe nessuna polemica.