Quattordici tappe in sordina, il più possibile lontano dai riflettori. Nairo Quintana è sempre stato nella rosa dei super favoriti di questo Giro d’Italia ma si è tenuto in seconda linea, soprattutto quando la strada ha cominciato a salire, dichiarando seri problemi di respirazione. Notizie confermate dal suo procuratore in diretta tv, sul palco de Il processo alla tappa. La pedalata del portacolori Movistar, in effetti, non è apparsa quella dei giorni migliori, i 2’41” di distacco da Uran, nella cronoscalata di Barolo, sono subito apparsi come una conferma.

Il colombiano vince oggi l’oscar per la recitazione, a danno di Domenico Pozzovivo. Il lucano è stato l’unico uomo di classifica a muoversi, Quintana sulla sua ruota. Un tandem sbilanciato, l’italiano chiede il cambio ma il portacolori della Movistar scuote la testa, si dice al gancio. L’azione perde brillantezza, Aru e Majka rinvengono. Sono all’ultima curva, Nairo afferra la borraccia, beve e la getta via, si alleggerisce con la lucidità del cronoman che si appresta alla volata. Abile succhiaruote. Pozzovivo si pianta, Quintana va, lo supera e taglia il traguardo con una manciata di secondi di vantaggio. Il portacolori della AG2R non gliele manda a dire “è stato a ruota per quattro chilometri salvo poi disputare la volata, se questo è un campione?! Ha detto che era a tutta, l’ho visto nel finale. La maglia non si guadagna guardandosi. Da parte mia i segnali positivi ci sono, ora bisogna raccogliere. Ci provo anche domani”.

Tornando all’incognita “condizione Quintana” il colombiano è piuttosto un uomo da terza settimana, basti ricordare il Tour de France dello scorso anno, quando salì sul secondo gradino del podio di Parigi e diede filo da torcere ad un certo Chris Froome. Solo lui sa se i problemi respiratori sono più o meno veri, di certo oggi ha recitato bene ma si è tradito, la voglia di primeggiare ha preso il sopravvento. Ora gli tocca calare la maschera, di certo Pozzovivo non lo porta più in carrozza fino al traguardo.