Nel tennis italiano Seppi, Bolelli e Fognini sono giunti ad un’età sportiva ormai avanzata, soprattutto Andreas, ed è quindi opportuno pensare a chi potrà darci gioie e soddisfazioni, in misura eguale e, perché no, anche maggiore, quando i due decideranno di appendere la racchetta al chiodo. Quando si parla di giovani speranze però, anche nel tennis bisogna fare i conti la mancanza di cultura sportiva, come ha sottolineato Laura Golarsa nell’intervista concessa proprio a noi di blogdisport lo scorso marzo. Vediamo, comunque, chi sono i talenti del tennis azzurro e a che punto sono nella loro crescita sportiva.
Donati
Matteo Donati, classe 1995, ha finora disputato solo un torneo ATP, e precisamente proprio gli Internazionali d’Italia, dove ha beneficiato di una wild card. Al primo turno ha battuto in tre set Giraldo, ma poi al secondo ha dovuto cedere al ceco Berdych, disputando comunque una dignitosa partita, considerato l’avversario. Ha invece vinto cinque futures (4 nel 2013 e uno nel 2014), il cui obiettivo è consentire ai tennisti, in particolare ai giovani, di scalare la loro classifica per poi disputare tornei più importanti. Ogni anno vengono disputati centinaia di questi tornei in tutto il mondo, con un montepremi variabile tra 10.000$ e $15.000$. I Futures costituiscono la più bassa categoria del tennis professionistico, sotto Challenger, ATP World Tour 250 series, ATP World Tour 500 series, ATP World Tour Masters 1000 e i tornei dello Slam. Rispetto a Quinzi, ha il vantaggio di avere meno pressione mediatica.
Cecchinato
Marco Cecchinato, classe 1992, ha vinto 5 tornei futures e già due challenger, uno nel 2013 e l’altro quest’anno. Il 20 maggio 2013 accede per la prima volta al tabellone principale di un torneo ATP, a Nizza, superando nel turno decisivo delle qualificazioni Thiemo De Bakker, numero 92 del ranking. Al primo turno, pur lottando, perde contro il connazionale Fabio Fognini in tre set. L’11 agosto 2013 vince il suo primo torneo challenger a San Marino, battendo in finale Filippo Volandri. Nel maggio 2014 vince il torneo di pre-qualificazione e ottiene una wild card per il tabellone principale degli Internazionali d’Italia di Roma, eliminato però al primo turno da Sijsling in due set equlibrati.
Il 3 maggio 2015 conquista, a Torino, il secondo titolo challenger della carriera, sconfiggendo in finale in due set il belga Coppejans, e tra giugno e luglio prende parte a parecchi tornei Challenger, arrivando per cinque volte in semifinale e entrando per la prima volta nei primi cento del mondo. Nella seconda parte dell’estate prova invano la qualificazione al tabellone principale prima ad Amburgo, poi a Cincinnati, per partecipare per la prima volta in carriera ad un torneo del Grande Slam: gli US Open. A New York si trova di fronte l’ex numero 7 del mondo Mardy Fish al ritorno in uno Slam dopo tre anni; dopo aver vinto al tie-break il primo set, Cecchinato perde i successivi tre. In coppia con Andreas Seppi prende parte anche al torneo di doppio, giungendo al secondo turno.
Quinzi
Gianluigi Quinzi, classe 1996, è probabilmente il più noto tra questi giovani talenti azzurri, avendo vinto due anni fa Wimbledon junior, secondo italiano a riuscirci, dopo Nargiso nel lontano 1987. Quinzi ha inoltre vinto cinque tornei futures ma ancora nessun challenger e di lui, purtroppo, si sono perse le tracce. Il suo ranking è fermo al n.350, i risultati, dopo il lampo londinese che pareva il prologo di una carriera elettrizzante, a parte una vittoria in un futures in Olanda, non sono pervenuti. Si sa che gli italiani faticano nel delicato passaggio fra mondo junior e circuito maggiore, e un anno complesso era stato ipotizzato. Le cose, però, sono andate peggio del previsto. Quinzi, infatti, non ha compiuto progressi nè sul piano tecnico nè su quello fisico e il suo tennis resta caratterizzato da molta grinta ma di poca efficacia. Colpiscono in senso negativo in particolare tanti, troppi cambi di allenatore, sicuramente destabilizzanti. Tecnici italiani e stranieri bruciati in pochi mesi perché giudicati inadeguati, la ricerca della soluzione magica che però per ora non si intravede. Dopo un periodo di allenamenti in Germania, dove era seguito anche da preparatori che hanno operato con Djokovic, sembra abbia deciso di riprovare oltre Atlantico, di nuovo all’Accademia di Bollettieri in Florida. Quinzi ha solo 19 anni, in campo lotta come un leone, e perciò bruciare anche questo talento, spesso a causa della mancanza di capacità di gestirli, rappresenterebbe un delitto, sportivamente parlando. Il grande campione e ora telecronista per Sky sport, Paolo Bertolucci, in un’intervista a ilgiornaledigitale ha espresso perplessità sul fisico di Quinzi.
Baldi
Filippo Baldi, classe 1996, ha origini pavesi ma da due anni (settembre 2013) si allena a Barcellona su volontà del suo coach, Oscar Serrano Gamez. Nella crescita tennistica di Filippo un ruolo importante ora e anche in futuro è ricoperto da Eduardo Infantino, che già prima di essere il responsabile tecnico della FIT si è preso cura di Baldi, dandogli la possibilità di allenarsi con lui sia in Italia al Centro tecnico di Tirrenia, che in Argentina al centro tecnico di Tandil. La prima volta che indossò la maglia della Nazionale fu già a dodici anni e questa è una cosa che lo inorgoglisce. Fin dai primi passi nel tennis, Filippo si è rivelato un agonista, che chiede molto a se stesso e a chi lo segue, inoltre possiede una grinta sconfinata, gioca sempre d’attacco, appena può scende a rete e il suo colpo preferito è il rovescio, come ha dichiarato in un’intervista al sito spaziotennis.com. La strada è lunga, ma lui sembra avere la determinazione necessaria per perseguirla, consapevole della pressione che c’è su lui e sugli altri giovani, e insieme al suo Coach Oscar ha stabilito ambiziosi obiettivi per i prossimi due anni. Oscar Serrano, allenatore tra i più quotati nel mondo tennistico pur essendo molto giovane, ha già esperienza nel circuito maggiore sia come giocatore che come Coach di Fabio Fognini.