Una questione aperta da non poco in casa Inter è il rinnovo del contratto di Icardi. Fino a ieri sembrava che tutto si fosse risolto per il meglio, ma oggi tutte quelle certezze sono crollate. Perché? Cosa c’è sotto? E se fosse colpa del Fair Play Finanziario? Forse, infatti, oggi l’Inter verrà multata dall’UEFA di circa 6-7 milioni e obbligo di mercato limitato. Questo anche alla luce dei recenti movimenti di mercato di gennaio che avevano sollevato polemiche in riferimento al rispetto dei parametri imposti dall’UEFA. Come ha fatto l’Inter ad acquistare Shaqiri malgrado i debiti? Questa la domanda ricorrente.
Come noto l’Inter è finita nel mirino dell’UEFA per quanto riguarda il rispetto delle normative del Fair Play Finanziario e dovrà rientrare nei parametri riducendo i costi e aumentando i suoi ricavi. Un altro aspetto è quello relativo al monte-ingaggi che devono essere proporzionati ai ricavi. Come si può inquadrare il rinnovo contrattuale di Icardi passando da 800mila a 3 milioni di euro annui considerando che probabilmente l’Inter non beneficerà degli introiti dovuti alla qualificazione e dunque alla partecipazione alla Champions League? La società nerazzurra si sta muovendo a livello di marketing per cercare di aumentare il giro di affari, ma probabilmente a fine stagione sarà costretta a rivedere i suoi piani, rinunciando a qualche top player ed il primo nome della lista è proprio Mauro Icardi, che consentirebbe con la sua cessione di ottenere una notevole plusvalenza. Lo stesso direttore generale, Fassone, ha dichiarato che probabilmente sarà inevitabile fare qualche cessione. I più quotati, oltre a Icardi, sarebbero Handanovic ed Hernanes, la cui vendita porterebbe a un grande risparmio circa l’ingaggio.
In attesa delle decisioni dell’UEFA e degli sviluppi del campionato, l’Inter si aggrappa alla causa intentata dall’ avvocato Dupontcirca l’incostituzionalità della norma del Fair Play Finanziario che vieta in definitiva ad un investitore di spendere liberamente e senza vincoli quello che vuole per la propria azienda. In caso negativo bisognerà considerare delle alternative. E se l’alternativa fosse proprio cedere Icardi?