Il 2014 di Rafa Benitez si apre con un terzo posto da proteggere e con l’amara eliminazione dalla Champions League da dimenticare. Se la prima missione appare tutt’altro che impossibile alla luce della sua esperienza internazionale e nazionale e del gap tecnico che lo separa dalle altre squadre, dall’altra dimenticare una così bruciante eliminazione, patita nonostante una superiorità mostrata addirittura contro i vice campioni di Europa del Borussia Dortmund, era sulla carta ardua.

Eppure il destino, quasi per cercare di ripagare la società partenopea ed il tecnico spagnolo dell’ingiustizia subita, l’occasione propizia la fornisce eccome. La finale di Coppa Italia contro la Fiorentina. Vincere il trofeo avrebbe significato far tornare il Napoli a vincere la coppa dopo due anni. E Benitez ed i suoi uomini l’occasione non se la lasciano scappare, battendo i viola per 3-1.

Il terzo posto in campionato vale anche la possibilità di giocarsi la Champions ai preliminari, quegli stessi preliminari che impediscono ai partenopei di contendersi la Supercoppa in estate, costringendo la Lega a posticiparla come ultima gara del 2014. I partenopei pescano un avversario non proprio impossibile come l’Athletic Bilbao, ma a preoccupare Rafa Benitez è l’impassibilità della dirigenza. Lo spagnolo è consapevole dei limiti della sua squadra e più volte durante il precampionato chiede sforzi economici al Presidente De Laurentiis, tuttavia mai soddisfatti. L’andata dei preliminari va in scena al “San Paolo” e si chiude sull’1-1 grazie ad Higuain. Il ritorno è una tragedia. Il Napoli trova il vantaggio che gi avrebbe regalato la fase a gironi con Hamsik al 47’ ma la squadra sciupa tutto, permettendo ai baschi di raggiungere il pareggio ed addirittura di superarli. La partita finisce 3-1, il morale dei giocatori sotto i tacchetti. Questa volta Rafa Benitez sembra aver toppato. Le critiche non si lasciano attendere e qualcuno azzarda addirittura l’abbandono prematuro del tecnico iberico. La squadra ha paura, vince, anche se meno rispetto l’anno precedente e non convince. Troppi gli errori, poca la fortuna.

Il 2014 Benitez ed il Napoli lo chiudono al terzo posto, lì dove lo avevano iniziato, quasi a voler continuare l’impresa della passata stagione. Questa volta però a fargli compagnia ci sono molte squadre tra cui Lazio e Sampdoria con cui condividono la terza piazza. Ma c’è ancora un appiglio, un’ultima chance per cercare di non gettare alle ortiche un’intera stagione (quella attuale) e non vanificare quanto di buono fatto in quella precedente. La Supercoppa italiana contro la Juventus.

Il Napoli ci arriva con i sfavori del pronostico. Dai bianconeri, inutile dirlo ci si aspetta l’ennesimo trofeo. Eppure Benitez, l’uomo delle finali anche se qualcuno lo aveva dimenticato, centra l’ennesima impresa. A Dubai, sede del match, i partenopei vanno subito sotto a causa del gol di Tevez ma non demordono, agguantando il pareggio con Higuain. Ai supplementari sono ancora i bianconeri ad andare in vantaggio, sempre con Tevez che riporta alla luce gli spettri di Bilbao. Questa volta però Benitez i suoi li ha preparati per bene, lui ed il Napoli sanno che fino all’ultimo è possibile centrare il gol che capovolge la partita. Ed infatti al 118’ Higuain trova il gol del pareggio. Benitez se la gioca alla lotteria dei calci di rigore. Il Napoli sbaglia meno, i bianconeri qualche cosina in più. Benitez ripete l’impresa turca di qualche anno prima, quando allenatore del Liverpool vinse la Champions ai rigori contro il Milan, ribaltando l’iniziale svantaggio di tre reti. La Supercoppa si tinge d’azzurro e può tornare nel capoluogo campano, lì dove mancava dal 1990/1991.

Benitez alla faccia di tutto e tutti, con quel suo faccione da ingordo e quelle sue capacità troppo spesso ignorate conferma le sue abilità, decorando il suo 2014 ed il palmarés personale con ben due trofei e preparandosi al meglio per il 2015. L’uomo delle finali non vuole più fermarsi.