22° numero della rubrica settimanale Il cacciatore di talenti. Tutti i giovedì Blog di Sport vi presenterà un giovane calciatore scelto tra i più interessanti nel panorama calcistico attuale. Dati anagrafici e schede tecniche dei campioni del domani, o magari già del presente.
Storia
Ricardo Kishna nasce il 5 gennaio 1995 a L’Aia. A 9 anni muove i suoi primi passi calcistici nel più prestigioso club della città, l’Ado Den Haag. Nel 2010 poi dopo un provino decide di passare nelle giovanili dell’Ajax, e esattamente un anno dopo, a 16 anni, firma il suo primo contratto da professionista valido fino a giugno 2014. La scorsa stagione però è stata quella che lo ha lanciato nel calcio che conta. A seguito di ottime prestazioni nella celebre Uefa Youth League con la formazione under 19, lo scorso gennaio è stato convocato in prima squadra per il ritiro invernale dei Lancieri. Sono bastati pochi giorni al tecnico Frank De Boer per intuire l’immenso potenziale di Kishna, il quale non ha più fatto ritorno nell’under 19 poiché è stato parcheggiato nella squadra B, che milita nella seconda divisione olandese, per essere facilmente chiamato all’occorrenza in Eredivisie. E così dopo aver prolungato il proprio contratto fino al 2016, e dopo aver siglato 2 reti in 4 presenze con la squadra riserve, il 19 febbraio 2014 esordisce in Europa League contro il Salisburgo e tre giorni dopo in Eredivisie contro l’AZ. Subentra al 46′ al posto di Bojan Krkic e dopo nemmeno 15 minuti trova il suo primo gol ufficiale con un sinistro ad incrociare potente e preciso grazie al quale conquista l’Amsterdam Arena. Questa stagione lo sta letteralmente consacrando sulla scena del calcio mondiale grazie all’esordio in Champions League, quando Matuidi uscì dal campo col mal di testa a furia di provare a contenerlo, e le 21 presenze fin qui collezionate condite da 3 gol e 8 assist. In Nazionale dopo la consueta trafila tra le varie selezioni giovanili è da poco approdato in under 21.
Mercato
L’ennesimo talento del calcio olandese a riuscire ad imporsi sul panorama mondiale, l’ennesimo olandese tra l’altro di seconda o terza generazione, lui dal sangue sudamericano (il padre è del Suriname) proprio come i già noti Memphis Depay e Richairo Zivkovic. Non solo l’Ajax ma ormai l’intera Olanda, e ci sentiamo di includere anche il Belgio, rappresenta una fucina di diamanti un tempo grezzi, ma ora già ben sgrezzati e pronti per il grande salto. Ricardo Kishna ha solo 19 anni ma è già sponsorizzato dalla Nike ed ha come procuratore un certo Mino Raiola. Le conclusioni potete trarle da soli, e se i Lancieri inoltre prima di mostrarlo al grande pubblico hanno pensato bene di rinnovargli il contratto per non rischiare di perderlo a zero, evidentemente erano già perfettamente a conoscenza delle enormi doti del ragazzo. Il buon Mino sembra già averlo proposto alle italiane, Milan su tutte, e bisognerebbe sfruttare l’occasione prima che il prezzo del cartellino diventi proibitivo ed accessibile solamente a top club dal portafoglio largo come Manchester City, Chelsea, Liverpool e Paris SG.
Scheda tecnica
187 cm x 74 kg, mancino puro. Kishna ama giocare sulla fascia e scambiarsi spesso di posizione con l’altra ala in modo da dare pochi riferimenti agli avversari. In realtà però è un giocatore molto duttile che può svariare su tutto il fronte d’attacco, falso nueve ideale, in futuro potrebbe anche divenire una seconda punta. Fisico, dribbling, velocità, fantasia e doti balistiche pregevoli. Tecnica straordinaria, basta andare a vedere il tunnel di tacco registrato contro l’Heerenveen che ha stregato il web. Inoltre il ragazzo ha carisma, è brillante ed altruista, e il suo procuratore non ha di certo cercato mezzi termini quando lo ha paragonato per talento a Paul Pogba, altro assistito proprio di Raiola. Quest’anno con Milik sta formando una delle coppie più prolifiche del nostro continente e in Olanda qualcuno lo ha designato come erede di Van Persie. Kishna però non sembra un giocatore da area di rigore, a lui piace svariare per tutto il campo e mettere in mostra le proprie doti di palleggiatore e di rifinitore prima di andare a concludere o servire un proprio compagno.