Uno sport lontano dai riflettori ma che negli ultimi anni sta accrescendo la propria popolarità e visibilità. Una disciplina che regala gesti tecnici di rara bellezza ma che non si è imposta in passato forse a causa della disomogeneità dell’organizzazione internazionale, infatti, ad oggi coesistono due modi di intendere il futsal regolati da due organi internazionali diversi, la Fifa e l’Amf, con regole parzialmente differenti e tornei paralleli. Ma andiamo con ordine.
La storia del Futsal
Vi siete mai chiesti cosa significhi “futsal”? È la parola composta da “fútbol” e “salón” (“sala” intesa come struttura coperta), nome originario dello sport che nacque in Uruguay ad opera del Professore Juan Carlos Ceriani Gravier. La sua invenzione nasce da un’esigenza precisa, infatti, il professore di Montevideo voleva far giocare a pallone i propri studenti sfruttando le poche strutture che aveva a disposizione, piccole palestre o campi di basket all’aperto. Siamo nel 1933 e in quegli anni il calcio in Uruguay era molto popolare grazie alla vittoria ai Mondiali del 1930. Da qui l’idea di collegarlo al calcio. Gravier prese spunto da molte altre discipline nella stesura delle regole: pallamano, basket e pallanuoto. Ebbe da subito un grande impatto nel Sud America, in particolare in Brasile, dove veniva giocato dai ragazzini ancora prima della codificazione.
Le problematiche degli organismi internazionali
Nacque negli anni ’60 il primo organismo di regolamentazione, poi sostituito nel ’71 dalla Federação Internacional de Futebol de Salão (FIFUSA) che organizzò il primo torneo mondiale nell’82. La Fifusa cercò di esportare il gioco in Europa, organizzando i mondiali successivi in Spagna e qui nacquero i primi dissidi con la Fifa che aveva come obiettivo quello di promuovere la propria versione del calcio a 5, chiamata futbol 5. Nel 1989 si tenne una riunione della Fifusa per votare lo scioglimento di questo organismo e l’accorpamento alla Fifa, riunione che segnò definitivamente il distacco tra movimento sudamericano e resto del mondo, infatti, molte federazioni si opposero perché ritenevano che il futsal avesse bisogno di una propria autonomia. Nemmeno il tentativo di riconciliazione del 2000 riuscì nell’impresa. Nacque così nel 2002 la Asociación Mundial de Futsal (A.M.F.). La lenta crescita della disciplina è legata anche alla convivenza forzata di questi due organismi internazionali.
Il sogno olimpico
Dagli anni duemila si parla di un possibile inserimento del futsal alle olimpiadi. Il movimento “I want olympic futsal” promosso dalla Federazione Paulista aveva l’obiettivo di portare lo sport alle olimpiadi di Londra 2012, obiettivo che poi sfumò. La verità è che il riconoscimento olimpico gioverebbe a tutto il movimento che gira intorno a questo sport che guadagnerebbe tantissimo in termini di visibilità. Per questo motivo il movimento lotta ancora e noi ci auguriamo che riesca nell’intento per far acquisire a questa bellissima disciplina la popolarità che merita. E chissà se la qualifica di sport olimpico non dia l’input a Fifa ed Amf per cercare il dialogo e la riconciliazione.