La ricordavo diversa, la Supercoppa Italiana. Serviva a testare la squadra poco prima dell’inizio del campionato, ed era un occasione importante per alzare il primo trofeo dell’anno. Faceva caldo, e si giocava in casa della squadra che aveva vinto lo scudetto.
E se non avessi seguito l’evolversi del calcio-business in Italia negli ultimi anni oggi mi chiederei quale squadra di Doha abbia vinto lo scudetto nella scorsa stagione. E invece no: si gioca in Medio Oriente. Ed è anche andata bene, perché fino a qualche anno fa si giocava in Cina. Non cercate un perché, se non nei motivi economici che spingono queste realtà a contribuire pesantemente all’economia del trofeo.
E si gioca qualche giorno prima di Natale. Quando, almeno in Italia, fa meno caldo. Ma non è un problema, perché la trasferta appare proibitiva già di per sé. E tra coloro che si potranno godere lo spettacolo delle due squadre che hanno vinto un trofeo in Italia ci saranno pochissimi italiani. Almeno dal vivo. Gli altri che si accontentino pure della Rai, e di una diretta televisiva. Come fosse un film di Natale. Mamma, ho perso la bussola.