Stasera a Marrakech il San Lorenzo contende al Real Madrid la ventiduesima vittoria consecutiva. Una vittoria che, però, vorrebbe dire la vittoria del campionato del mondo per club. La squadra argentina, che ha un tifoso d’eccezione in Papa Francesco, è alla prima partecipazione alla massima competizione mondiale per club. Ha vinto la Libertadores nel 2014, raggiungendo il massimo della popolarità, contemporaneamente all’ascesa al soglio pontificio di uno dei propri soci, Francesco I.
Ma guai a parlare di miracoli, da quelle parti potrebbero rimanerci male. Preferiscono parlare di una squadra ben costruita e di un progetto vincente. E di una storia importante. Una storia che si intreccia a quella del Real Madrid quando dopo la guerra civile di Spagna (1936-1939) due calciatori iberici trovarono rifugio giocando nel San Lorenzo. Nello stesso momento in cui il Real Madrid si configurava sempre più come la squadra del regime Franchista, che usciva vittorioso da quella guerra e si preparava a regnare per quasi 40 anni in Spagna.
La maglia blaugrana a qualcuno susciterà ricordi relativi al “clasico” spagnolo, ma i colori sono stati scelti in onore di Mauria Ausiliatrice e la squadra nasce, appunto, in un contesto fortemente religioso. Fu fondata da Lorenzo Massa, un sacerdote argentino che concesse a dei ragazzi il cortile della chiesa di Almagro per giocare a calcio. Ad una condizione: si giocava dopo aver seguito la Santa messa. E il Real trema. La squadra di Ancelotti è nettamente più forte, ma i miracoli accadono. Al San Lorenzo, poi…