Ingesson

Due giorni fa si sono celebrati a Odeshog i funerali di Klas Ingesson, scomparso prematuramente a causa di una brutta malattia. In tanti tra tifosi, ex compagni e semplici appassionati sono giunti da ogni parte del mondo per rendere omaggio a Klabbe e porgergli l’estremo saluto. Momenti di grande commozione e cordoglio per onorare un uomo che ha impresso un ricordo indelebile in chiunque abbia avuto la fortuna di conoscerlo.

Ma la morte di Ingesson, oltre al dolore, ha lasciato anche un’eredità straordinaria. Nel maggio scorso, quando Klas era ancora l’allenatore dell’Elfsborg, cadde dalla sedia a rotelle fratturandosi una gamba durante la partita contro l’Ifk Goteborg. Dopo quell’episodio Guliganerna (un’associazione di tifosi della squadra con oltre 1000 membri iscritti) ha cominciato una raccolta di fondi per la lotta contro il cancro, in collaborazione con la società e Think Pink. Grazie ad iniziative pubbliche e private, donazioni, aste benefiche e con il generoso apporto dei tifosi, l’iniziativa si è rivelata un grande successo. Soprattutto attraverso la vendita di magliette con l’immagine di Ingesson accompagnata dallo slogan “KEEP THE FAITH“. Quando Klabbe è scomparso, le t-shirt sono letteralmente andate a ruba e pensate che, solo nel mese di ottobre, ne sono state spedite oltre 2500.

Un risultato sensazionale ed inaspettato, come ha spiegato con soddisfazione e orgoglio Camilla Larsson, CFO (direttrice finanziaria) dell’IF Elfsborg. È stato raccolto oltre un milione di dollari per la ricerca sul cancro, e questo non sarebbe stato possibile senza il contributo di Klas Ingesson. Senza dimenticare che, il 6 dicembre, la cifra potrebbe lievitare quando a Boras si disputerà un quadrangolare tra la Svezia del 1994, l’All Stars dell’Elfsborg, una squadra di celebrità e la selezione degli ex compagni di squadra provenienti da tutte le formazioni in cui il guerriero di Odeshog ha giocato.

L’ultima partita di Klas si è conclusa con una meravigliosa vittoria, che regalerà una speranza e un futuro migliore a tante persone più sfortunate di noi. Che lottano e combattono con grande coraggio per debellare il male che le ha colpite. Proprio come faceva Ingesson, indomito combattente in campo e, soprattutto, nella vita.