In Spagna manca poco più che l’ufficialità, in Italia siamo ormai agli sgoccioli, in Germania è un campionato monocolore, mentre in Inghilterra e Francia i verdetti sono già giunti. Quando manca ancora un mese abbondante alla fine delle principali leghe europee, sembra tutto già deciso e così, in attesa di attendere le feste di Barcellona, Juventus e Bayern Monaco, possono già stappare la bottiglia di spumante (o di champagne) il Manchester City e il Paris Saint Germain.
Le vittorie di quest’ultima in Francia, ormai, non fanno più notizia. Troppo il divario nei confronti delle altre e così ecco il quinto titolo consecutivo. A risultare decisivo per l’assegnazione dello scudetto è stato il tennistico successo contro il Monaco, seppellito per sette reti a uno a Parigi. Una sconfitta che ha convinto i dirigenti del club monegasco a rimborsare i biglietti ai tifosi accorsi in trasferta fino alla capitale e allo stesso tempo ha permesso alla squadra guidata da Unay Emery di conquistare i tre punti necessari alla matematica vittoria.
Peccato che, dominatori in casa, i transalpini non riescano a farsi strada in Europa: dopo Ancelotti e Blanc, anche il tecnico spagnolo ha fallito nel tentativo ed è praticamente certo che a fine stagione riceverà il benservito dallo sceicco Al Khalaifa, proprietario del club.
È la Premier League il campionato da sempre più combattuto, quello in cui sono in diverse a lottare per il titolo. Ma stavolta viene tutto facile al Manchester City di Pep Guardiola, che festeggia senza neppure scendere in campo. Perché? Se una settimana fa lo scontro diretto aveva lasciato qualche flebile speranza all’altra squadra di Manchester, lo United, stavolta sono proprio gli uomini di Jose Mourinho a regalare il titolo ai rivali a causa della sconfitta contro l’ultima in classifica, il WBA.
Fallita la Champions, Guardiola può perlomeno consolarsi con un traguardo prestigioso: per i Citizens è il quinto scudetto della propria storia.