Andava tutto bene, finché Mazzarri, più o meno vinceva. Ed era spesso sorridente, tranne quando perdeva, ma era facile trovare capri espiatori altrove. Andava bene alla Reggina, quando si salvò realizzando un qualcosa di più simile ad un miracolo sportivo che ad una salvezza. Andava bene alla Sampdoria, quando i risultati comunque arrivavano. Andava benissimo al Napoli, quando vinceva la Coppa Italia e convinceva in Europa, uscendo agli ottavi contro un Chelsea nettamente più forte.
Va meno bene ora, all’Inter. Perché i risultati non arrivano, e il gioco latita come Provenzano ai tempi d’oro. E quando le cose vanno meno bene bisogna essere bravi a saper misurare le parole, perché è meno facile che vengano perdonate. Ma Mazzarri sembra non averlo ancora capito, e ci perdoni il tecnico livornese se abbiamo quel pizzico di presunzione innata di farglielo notare noi. Ma da quando le cose vanno meno bene le parole di Mazzarri, a tratti, sono diventate pesanti, perché ammorbano chi le ascolta, e allo stesso tempo leggere, perché inevitabilmente suscitano ilarità in chi le ascolta.
E il dopo Saint-Etienne è da show. La squadra gioca male, viene fischiata perché alla terza partita consecutiva in cui delude (sconfitta a Firenze e pareggio in casa con il Napoli) ma lui ai microfoni quasi scende dalle nuvole. E l’Inter in Europa sta andando bene, perché è prima nel girone di Europa League a +3 sulla seconda. Omettendo volontariamente, o dimenticando (e sarebbe agghiacciante, per dirla alla Conte), che la dimensione dell’Inter non può essere un girone di Europa League, per altro anche abbastanza agevole. E poi, come se non bastasse, spiega che lui vorrebbe fare calcio-champagne, ma in Europa non lo fa nessuno. E sui social i tifosi nerazzurri si scatenano, contestano, criticano. Per delle dichiarazioni anche difficilmente spiegabili.
Il tutto qualche giorno dopo aver attaccato, in modo più o meno indiretto Massimo Moratti, al quale pensava di non dover rispondere. Ieri l’ex presidente nerazzurro si è dimesso, dichiarando che un giorno anche i tifosi avrebbero capito i motivi della scelta. Magari alla prossima conferenza di Mazzarri, che di questi tempi ha il merito di regalare sorrisi dove non ce ne sarebbe motivo.