Se nel 2015 Milano dovesse fare un’expo anche del calcio sarebbe seriamente nei guai. Certo, quella originale è ancora in alto mare e ogni giorno emergono elementi inquietanti, ma a livello calcistico oggi sarebbe difficile avere qualcosa da mostrare, per una città sempre più in crisi da questo punto di vista.

Piange l’Inter, che sabato sera perde al Tardini di Parma contro una squadra che sembrava ancora più in crisi. Due risultati positivi consecutivi avevano illuso i nerazzurri, che però continuano ad avere evidenti limiti. Limiti che viaggiano su due binari: quello del gioco, completamente inesistente, e quello della costruzione della squadra, evidentemente carente sotto diversi aspetti. La squadra ha delle mancanze importanti, soprattutto dal punto di vista dei ricambi e giocando su 2 fronti (che diventeranno 2) il dispendio di energia è notevole. C’è poi da considerare anche come Mazzarri non abbia saputo dare un’identità ad una squadra che comunque ha in organico calciatori importanti. E tatticamente continua a stupire, in negativo.

Inzaghi invece aveva illuso l’altra parte di Milano che oggi piange. I rossoneri sembravano rinvigoriti dall’arrivo del nuovo allenatore. Un tecnico con le proprie convinzioni, un progetto in testa e soprattutto un tecnico stimato da tutto l’ambiente. Inzaghi avrebbe dovuto compattare attorno alla propria figura la squadra, ma c’è riuscito solo per le primissime settimane. Anche l’entusiasmo è svanito, e i risultati iniziano a venire meno. I due pareggi contro Cagliari e Fiorentina e la sconfitta di ieri col Palermo hanno raffreddato i facili bollori di chi cominciava già a pensare in grande. Evidenziando limiti in fase di costruzione e difensivi, che erano già noti. Ai quali Menez, tornato ad essere il solito Menez, non riesce a sopperire.

Milano è stata la capitale del calcio italiano. Lo è stata quando la Juve era in difficoltà, quando l’Inter vinceva lo scudetto per più anni consecutivi ed il Milan andava a giocarsi la finale di Champions ogni due anni. Oggi sono entrambe fuori dalla massima competizione europea, ed il rischio è che possano restare fuori anche per i prossimi anni. Il futuro sembra nero, almeno quanto il presente. E se dovesse esserci oggi un’Expo ci manderemmo le battute di Mazzarri e l’autogol di Zapata. Così, per sorridere.