Archiviato il primo successo stagionale, l’Inter di Roberto Mancini può esaminare a mente fredda la prossima avversaria di Europa League ovvero il Celtic Glasgow.
La squadra milanese, dopo le ultime prestazioni poco entusiasmanti in Europa, è stata fortunata nel sorteggio di Nyon ma le gare che si disputeranno a cavallo tra febbraio e marzo andranno prese comunque per le molle. Come già esplicato, la compagine nerazzurra è nettamente favorita, così come la Roma, sulla diretta avversaria. I biancoverdi si sono nettamente ridimensionati rispetto alle scorse stagioni dove ben figuravano anche in Champions, arrivando a battere persino lo stellare Barcellona di messi, Iniesta e Xavi.
L’Inter non dovrà commettere l’errore di sottovalutare il confronto. Il Celtic è una squadra fisica che punterà tutto sul duello fisico e soprattutto sulla partita che si giocherà in Scozia che potrebbe rivelarsi un’insida aggiuntiva per Ranocchia e compagni. I nerazzurri dovranno essere bravi a proporre delle trame offensive, tenendo la palla bassa, palesando le difficoltà di una difesa decisamente statica.
Questa sfida sarà anche un amarcord della finale di Coppa dei Campioni del 1967: il Celtic pose fine all’epopea della grande Inter di Helenio Herrera che in finale si arrese nonostante il vantaggio iniziale siglato dopo pochi minuti da Sandro Mazzola, su calcio di rigore. Nella ripresa si scatenarono gli scozzesi, per effetto delle reti di Gemmel e Chalmers riuscirono a ribaltare il risultato e ad alzare al cielo di Lisbona, l’unica Coppa dei campioni della loro storia. Una vittoria straordinaria, l’unica scozzese fino ai giorni nostri. Da quel giorno l’Inter di Herrera si dissolse inevitabilmente. Mancini si augura che a febbraio (o anche prima) possa ripartire un nuovo ciclo nerazzurro denso di vittorie e soddisfazioni, come meriterebbero i tifosi della Beneamata.