Reduci dalla delusione europea, nei miei ricordi riecheggiano le parole di Gianni Petrucci, presidente della Fip, pronunciate nel media day della nazionale a Luglio: “Sulla carta è la Nazionale più forte di tutti i tempi”. Frase forte, d’impatto, che ha alimentato non solo le speranze ma anche le pressioni verso un gruppo che sapeva che EuroBasket 2015 rappresentava un’occasione forse unica. Molti tifosi, stimolati dal gioco, hanno pensato bene di confrontarla con l’ultima Nazionale vincente, cioè il gruppo che ci ha regalato l’argento alle Olimpiadi di Atene 2004. Ma dove sono finiti gli eroi di questa straordinaria impresa?
Partiamo dal giocatore forse più decisivo, capace di realizzare 31 punti nella storica semifinale contro la Lituania: Gianluca Basile, 24 Gennaio 1975 da Ruvo di Puglia, arrivava ad Atene da capitano della Fortitudo, perdente in quella stagione sia della finale di campionato che di Eurolega, ma capace di realizzare canestri “ignoranti”. Il Baso, a 40 anni suonati, continua a segnare in Serie A: dopo 5 anni a Barcellona e le parentesi italiane di alta classifica con Cantù e Milano, nel 2013 arriva la chiamata del Poz che lo porta a Capo d’Orlando, divenuta per lui una seconda casa dopo la finale play-off in LegaDue e il ripescaggio, seguito da salvezza, in Serie A.
Gianmarco Pozzecco, 15 Settembre 1972 da Gorizia, era l’unico giocatore capace di regalare fantasia e imprevedibilità in una squadra dotata di una solidità inarrivabile: in questa nazionale sarebbe stato titolare inamovibile, 11 anni fa era riserva di Bulleri. Dopo aver abbandonato la Fortitudo nel 2005, ormai al culmine della carriera, giocò due anni al Khimki prima di scoprire Capo d’Orlando, dove disputò un’indimenticabile ultima stagione da giocatore per poi iniziare, nel 2012, dopo le esperienze da telecronista e opinionista, la sua avventura da allenatore; due anni in Sicilia, poi il ritorno a Varese, dove a febbraio si è dimesso: adesso è assistente al Cedevita Zagabria del suo ex compagno Mrsic. Oltre a Basile, il Poz decise bene di portare in Sicilia anche Matteo Soragna, 26 Dicembre 1975 da Mantova, giocatore cresciuto nelle minors (mai giocato in nazionali giovanili) per poi esplodere a Biella. Dopo l’argento olimpico 5 anni a Treviso (anche da capitano), il ritorno a Biella fino al 2013 ed adesso, dopo i due anni a Capo, è in serie B a Piacenza.
Giacomo Galanda, 30 Gennaio 1975 da Udine, era il simbolo di quella squadra: orgogliosa, guerriera, efficace. Inserito anche nel quintetto ideale, completò una stagione eccezionale dopo lo scudetto a Siena; dopo una ulteriore stagione, ne giocò una a Milano prima di tornare nell’amata Varese. Nel 2011 la scelta di andare a Pistoia dove è diventata un’autentica istituzione: capitano, protagonista del ritorno in Serie A e degli storici play-off terminati in gara-5 al Forum di Assago con gli applausi scroscianti di tutto il palazzo; adesso è ancora a Pistoia, dirigente e responsabile dell’Academy campione U17 e vicecampione U19. Denis Marconato, 29 Luglio 1975 da Treviso, ha realizzato il sogno di tanti: vincere nella sua città. Ed infatti ha vinto tanto a Treviso ma siamo sicuri che l’argento in Nazionale ha un sapore speciale. Nel 2005 il passaggio al Barcellona (assieme a Basile), dopo 3 anni arriva a San Sebastian per una stagione, prima di compiere un vero trittico da emigrante: Milano, Siena, Cantù parte 1 (per due stagioni), Venezia, ritorno a Treviso, ancora Cantù, Montichiari ed adesso è il 12 uomo del roster di Sassari campione d’Italia.
Roberto Chiacig, 1 Dicembre 1974 da Cividale del Friuli, formava con Galanda la coppia italiana capace di vincere scudetto e argento olimpico. Anche lui non appariscente ma efficace, è stata una colonna per 6 anni della Mens Sana. Nel 2006 è andato a Valencia ma ha finito a Roma la stagione; poi due anni alla Virtus Bologna, due anni in Legadue a Scafati, la promozione in A della Reggiana. Dopo qualche partita a Biella, ha iniziato il suo tour da dominatore nelle minors: Costone, Agrigento ma sopratutto le promozioni con Scafati e Siena. Domenica ha iniziato la sua 22° stagione da professionista a Cassino, in DNB. Massimo Bulleri, 10 Settembre 1977 da Cecina, aveva la particolarità di essere titolare in nazionale ma riserva a Treviso, “frenato” dal gran talento di Tyus Edney (che bella la serie A di una volta). Abbandonata nel 2005 la Benetton, gioca due stagioni a Milano, una a Bologna sponda Virtus, poi torna a Milano e nel 2010 torna a Treviso prima del disimpegno dei Benetton. Capitano nelle ultime due stagioni di Brindisi, questa stagione giocherà in LegaDue a Ferentino,
Uno degli avversari del Bullo sarà Luca Garri, 3 Gennaio 1982 da Asti, giunto a Tortona in questa stagione. Giocatore più giovane del gruppo e convocato anche un po’ a sorpresa da coach Recalcati dopo una ottima stagione a Livorno, l’alloro olimpico è stato l’unico successo di spessore della sua carriera: dopo due anni a Roma intervallati da una stagione a Biella, ha giocato nel 2007-2008 nella deludente Virtus Bologna di quella stagione; ha giocato due brillanti stagioni a Biella e nel 2010 ha iniziato il suo tour da emigrante: Caserta, Trento, Ferentino, Barcellona e adesso Tortona. Alex Righetti, 14 Agosto 1977 da Rimini, era lo specialista della nazionale, mortifero al tiro ed sempre pronto in difesa. Colonna della Virtus Roma, nel 2007-2008 è protagonista della storica stagione ad Avellino con l’apice della coppa Italia. Dopo due stagioni alle Vu Nere, Varese, Caserta, Ferentino, Virtus. Da due stagioni è il veterano della ambiziosa Eurobasket Roma, allenata da due storiche conoscenze del campionato italiano come Davide Bonora e Alessandro Tonolli.
Rodolfo Rombaldoni, 15 dicembre 1976 da Sant’Elpidio a Mare, come Garri fu convocato tra lo stupore generale: preferito ad Abbio, aveva vissuto anni di gavetta prima di esplodere a Reggio Calabria con Lino Lardo. Prezioso quando chiamato in causa, Rodolfo passò dall’alloro olimpico alla retrocessione a Jesi dalla A alla LegaDue. Dopo un anno in Fortitudo, inizia la sua parabola discendente: Scafati, poi addirittura la B d’Eccellenza a Venezia condita da promozione e due stagioni in LegaDue; dopo una stagione con 7 partite tra Verona e Biella, Brescia, Urbania, Monticelli e Piacenza, dove in due stagioni prima conquista la promozione in LegaDue Silver, poi retrocede dopo aver giocato per parte della stagione con il suo ex compagno Becirovic. In questa stagione è stato chiamato dalla nuova Forlì in DNB.
Nikola Radulovic, 26 Aprile 1973 da Zagabria, era l’unico giocatore di quel gruppo a giocare fuori dall’Italia (assolutamente normale prima, una follia considerati i tempi attuali), a Badalona. Dopo l’Europeo due anni a Valladolid, poi il ritorno in Italia, ad Avellino, dove in tre stagioni vince una coppa Italia e gioca anche in Eurolega. Si è ritirato nel 2012 dopo una retrocessione a Brindisi e 23 partite in due anni a Scafati.
Eccoci giunti all’ultimo giocatore, Michele Mian, 18 Luglio 1973 da Gorizia, tiratore mortifero e colonna per 6 stagioni di Udine targata Snaidero. Nel 2006 raggiunge Lino Lardo a Rieti dove ottiene in due stagioni promozione in Serie A e salvezza. Dopo una stagione a Veroli sposa la causa Cantù dove nel 2011 chiude la sua carriera professionistica. Tornato nella sua terra natia si diverte ancora nelle Minors ed ha aperto una scuola basket a suo nome.
Il coach di questa squadra. Carlo Recalcati, 11 Settembre 1945 da Milano, a 70 anni non ha alcuna voglia di mollare. Coach della nazionale italiana fino al 2009, ha allenato due anni la sua Varese e altre due stagioni la traballante Montegranaro, portandola a due salvezze miracolose. Questa è la sua seconda stagione a Venezia, in un progetto ambizioso e, chissà, un giorno vincente.