Italia-Russia in 200 parole, o forse sarebbe meglio dire in 200 lacrime. C’è una sorta di gusto amaro misto a rabbia, delusione e rimorso. Perché siamo andati vicino al colpaccio contro la Russia, siamo stati sempre lì, ce la siamo giocata. Le due squadre ci hanno regalato una partita meravigliosamente sofferta con dei parziali al cardiopalma. E magari sta proprio in quel primo set in cui siamo stati quasi sempre avanti (fino addirittura a 11-16 per noi) il rimorso più grande. 43 minuti di set finito 28 a 30 per le russe. Non parlerò di arbitraggio, perché non credo sia il caso di gettare ulteriore benzina su un fuoco che rischia di rubare la scena a quella che comunque è stata una gran partita fra due grandi squadre.

Abbiamo dato il meglio in difesa. Monica De Gennaro ieri ha messo le ali, e anche le altre impegnate in seconda linea. Chirichella e Guiggi hanno riproposto il loro strapotere a muro, semplicemente maestose. Ci è mancata la Diouf, sottotono rispetto alle altre partite, sostituita da un’altra infinita come Nadia Centoni che ha realizzato 9 punti. Abbiamo ritrovato Lucia Bosetti e il capitano Del Core. Cosa è mancato? L’impressione è che l’armonia che avremmo potuto raggiungere e che a tratti abbiamo raggiunto, troppo spesso non ha visto tutti gli strumenti dell’orchestra seguire lo stesso maestro, è mancata l’accordatura.

Avremmo potuto fare di più, o forse questo è stato davvero il massimo che avremmo potuto fare. Intanto, c’è da dire che la pallavolo è resa bella anche da chi prende e decide di seguire la nazionale fino in Olanda e tifare con tutto il fiato in gola, consapevoli di essere i soli o quasi italiani presenti in veste di super tifosi. La televisione ce li ha regalati spesso, io ve li voglio regalare qui e con loro spero di regalarvi anche un sorriso in questa giornata un po’ così.

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