Da sempre ‘El Clasico’ è una sfida che trascende il rettangolo verde. Barcellona-Real Madrid è una rivalità che non conosce un istante di tregua e che coinvolge i tifosi, le istituzioni politiche, i giornali, le televisioni e i bilanci delle società.
Finita la stagione, in breve tempo si azzera tutto e gli interessi vanno al calciomercato, a come potenziare rose già supercompetitive, a chi affiancare a Messi e Cristiano Ronaldo.
I club cercano l’alchimia giusta per far sognare i tifosi e soddisfare dal punto di vista tecnico gli allenatori, ma non sempre ciò accade. Così dietro attacchi stratosferici da fantacalcio capita di imbattersi in difese vulnerabili e linee mediane piene di palleggiatori e orfane di corridori.
E’ fin troppo chiaro che in una visione estetica del calcio un Neymar fa più gola di un Hummels e un Suarez ha più appeal di un Garay. Ma il Barcellona non avrebbe più bisogno di un difensore arcigno che di un cannoniere? E il Real non dovrebbe trovare un portiere affidabile per sostituire un incerto Casillas piuttosto che infoltire di fantasia un attacco strabiliante?
Le merengues proprio in queste ore hanno chiuso col Monaco per James Rodriguez, capocannoniere di Brasile 2014. L’acquisto del fantasista colombiano non appare una necessità nello scacchiere di Carlo Ancelotti, bensì un colpo ad effetto, una risposta mediatica al passaggio in blaugrana dell’uruguaiano Suarez.
Soltanto la cessione di Di Maria al Psg (circolano voci a riguardo) giustificherebbe in parte questa manovra di mercato.
E’ vero che stiamo parlando di un classe ’91 dalle indiscutibili doti tecniche e atletiche, ma con Bale, Ronaldo, Benzema, Isco, Modric e Kroos, il Real Madrid già ridonda di qualità.
James Rodriguez: sfizio o necessità?
Al campo, come sempre, spetta l’ardua sentenza.