Oggi è un uomo attempato e visibilmente in sovrappeso, ma José Luis Chilavert è stato nella storia del calcio uno dei più grandi numeri uno di sempre, oltreché un inedito goleador.
Paraguaiano classe 1965, è annoverato dall’IFFHS come il secondo miglior portiere del Sudamerica, dietro soltanto all’argentino Amedeo Carrizo. Ha esordito a livello professionistico nel 1985 nelle file del Guaranì e poi, dopo tre stagioni nel San Lorenzo, l’approdo in Europa al Real Saragozza. Trascorsi tre anni in Spagna, il ritorno in Argentina per vestire, per dieci anni, la maglia del Velez.
Strasburgo, Penarol ed ancora Velez le alte squadre con cui ha giocato, che gli hanno permesso di difendere per quattordici anni la porta della nazionale del Paraguay. Abile tra i pali, era formidabile nei calci piazzati: tanti i rigori e le punizioni trasformate, addirittura quarantotto nei suoi dieci anni consecutivi di permanenza al Velez (per tanti anni fu il miglior portiere-goleador della storia, primato poi sottrattogli dal brasiliano Rogerio Ceni).
Caratterialmente era uno che non le mandava a dire ed era pronto a reagire nel momento in cui qualcosa proprio non gli andava giù. Un aneddoto, per esempio, riguarda un incontro di qualificazione ai Mondiali 2002 contro il Brasile. “L’arbitro era tedesco e ci hanno derubato, il Paraguay ha perso”, così a fine partita è arrivato lo sputo ai danni del difensore Roberto Carlos.
E proprio nella rassegna iridata organizzata da Giappone e Sudcorea, ecco l’altro aneddoto riguardante l’ottavo di finale Paraguay – Germania. Era Michael Ballack allora il leader tedesco, a quanto pare immarcabile perché… puzzava profondamente. È proprio Chilavert a rivelarlo con queste parole. “In quel momento non potevi stare vicino a Ballack, l’odore di capra che aveva era terribile, ma terribile. Usava un deodorante, o il limone, qualcosa, ma era terribile, era una strategia, lo so“.
Intanto vi lasciamo con un video-tributo al portiere-goleador José Luis Chilavert.