Niente da fare. La Champions League resta un tabù per la Juventus, che per il terzo anno consecutivo esce ben prima che la massima competizione europea entri nel vivo.
Superato brillantemente il girone di qualificazione, facendo meglio, tra l’altro, di un avversario comunque blasonato come il Barcellona, la Juventus sembrava aver tirato un sospiro di sollievo quando le urne di Nyon avevano stabilito che il Porto dovesse essere il suo avversario ai quarti di finale.
Ma i lusitani si dimostrano avversario ben più ostico del previsto e riescono ad imporre il loro gioco in primis nella gara d’andata, vinta per 2-1. Quel gol in trasferta, comunque, lasciava ampi spiragli ai bianconeri, pronti a scommettere sulla vittoria di misura in casa e relativa qualificazione.
Ma non vanno così le cose perché allo Juventus Stadium sono ancora una volta gli iberici a passare in vantaggio. La Juventus sembra tramortita e resta a guardare per tutto il primo tempo, accendendosi poi nella ripresa grazie ad uno straordinario uno-due di Federico Chiesa e dell’espulsione di uno degli avversari che permette ai bianconeri di restare in superiorità numerica.
Ai supplementari, arriva la beffa della punizione siglata dal Porto e l’inutile rete del definitivo 3-2 dei bianconeri. Juventus a casa, ancora una volta. E stavolta sono in tanti a finire sotto accusa, a partire da un Cristiano Ronaldo mai così opaco in una gara di Champions League, considerando anche le sue grandi colpe sulla punizione valsa poi al Porto la qualificazione. Una spesa eccessiva per il costo del contratto che, dopo tre anni, non ha portato i risultati sperati.
Andrea Pirlo di colpe forse ne ha meno di tanti altri, considerando il fatto che è al primo anno su una panchina bollente come quella juventina; di più ne ha la dirigenza, che per voce del presidente Andrea Agnelli fa sapere che il progetto è solo all’inizio, come se l’ennesima debacle europea sia solo un’illusione.
Con il campionato a forte rischio a causa del dominio dell’Inter, la stagione, già di per sé deludente, potrebbe rivelarsi addirittura fallimentare.