“Non si vende Pogba”. Lo cantavano ieri i tifosi della Juve allo Stadium: i perché sono fin troppo evidenti, ma proviamo comunque a sceglierne 10, sia dal punto di vista dei sostenitori della Vecchia Signora, sia che prescindano dal tifo e dall’appartenenza ai colori bianconeri:

#1. 15/03/1993: è la data di nascita di Paul Labile Pogba. Cosa significa? Che non ha ancora 22 anni, che ha margini di crescita forse illimitati e che dunque il suo caso non è assimilabile a quello di Zidane, ceduto da giocatore già fatto. La Juve intorno a Pogba può davvero costruire una squadra forte. Con lui.

#2. Ambizioni: europee ovviamente. Cederlo significherebbe rinforzare una diretta concorrente in Champions, ma soprattutto privarsi di un giocatore che può fare la differenza in ambito europeo, come pochi. E sempre tornando a Zidane, sarebbe triste per i tifosi della Juve, vederlo trionfare subito in Europa, ma con un’altra maglia (come accadde nel 2002).

#3. Serie A
: da un po’ di tempo è di moda dire che la serie A è solo un trampolino di lancio per i campioni. Un punto di partenza e non di arrivo. Poi però, se si va a dare un’occhiata, qualche campione vero ce l’abbiamo anche noi. Ecco, tenere Pogba sarebbe importante, per mettere a tacere queste voci e per conferire ulteriore prestigio al nostro calcio. Possiamo permetterci Pogba?

#4. Pogbooom: ok, magari i non Juventini storceranno il naso. Ma volete mettere la bellezza di certi gol al volo, da fermo, di controbalzo? Una soluzione per le partite più bloccate, ma anche una delizia per chi li osserva in maniera neutrale e ama il calcio.

#5. Umiltà: io valgo zero euro. E se lo dice lui… Non è così scontato trovare un calciatore che oggi potrebbe avere il mondo ai suoi piedi e chiedere la luna, che invece pensa a lavorare sodo per migliorare e raggiungere il livello dei compagni con più esperienza. Loro sì che sono campioni, dice. Chapeau, Paul.

#6. Stimoli: avere Pogba come avversario, può stimolare le rivali a intraprendere anche loro una politica di scouting e individuazione di talenti prima che siano già “famosi”. Trovare il nuovo Pogba. O più semplicemente attrezzarsi per competere, aumentando così il livello. E a beneficiarne è lo spettacolo.

#7. Un simbolo, un modello: era dai tempi di Alessandro Del Piero che un giovane non si imponeva così alla Juventus. Erano gli anni dei gol alla Del Piero, delle finali, del Pallone d’oro mancato. Ed è vero che il calcio è cambiato, ma tenere Pogba potrebbe significare ottenere gli stessi risultati ottenuti con Alex. Scaramanzia a parte, sarebbero risultati più che discreti, pare.

#8. Onnipotenza calcistica
: a tratti, a vederlo dal vivo, Pogba sembra davvero capace di tutto. Ha una progressione palla al piede spaventosa, una tecnica purissima, una potenza inaudita. Un mix simile al film Space Jam, ma concentrato in un solo atleta. Ah e lì era basket… Ma il concetto è quello.

#9. Reinvestimento: la plusvalenza derivante da una cessione di Pogba sarebbe clamorosa, ma la Juve dovrebbe comunque reinvestire quel denaro per altri giocatori. E non sempre avere tanti soldi a disposizione è sinonimo di una spesa azzeccata. Soprattutto se il giocatore in questione è, per caratteristiche, unico e insostituibile.

#10. Mi sono sforzato, ho pensato, ho spremuto le meningi. Ma non mi viene un decimo motivo per cui la Juve non dovrebbe vendere Pogba, per cui la serie A non dovrebbe privarsi di questo giocatore. Forse però ce n’è uno, che li riassume tutti: perché è forte. Mamma mia, “quanto è forte Pogba”.