La Juventus continua a lavorare in vista del match di mercoledì sera ad Atene, quando il faccia a faccia con l’Olympiakos chiarirà a molti reali potenzialità e obiettivi di una squadra che in Europa nell’ultima stagione ha fatto poco bene, per usare un eufemismo. Lo sa Massimiliano Allegri, e sa anche che potrebbe essere la sua carta vincente per sfatare il mito della Juve di Conte e per cancellare dalla mente dei tifosi, almeno per qualche tempo, un periodo in cui sembrava tutto fatato. Per farlo però bisognerà dimostrare che lì, fuori dai confini italici, Allegri può fare meglio dell’attuale c.t. della nazionale. Bisognerà restituire un sogno, e un sorriso europeo, a quei tifosi che negli ultimi anni hanno vinto tanto, ma sono andati troppo spesso a letto di martedì e mercoledì con una bestemmia sogghignata.

I bianconeri, reduci dal pari di Reggio Emilia contro il Sassuolo, arriveranno ad Atene (dove oggi pomeriggio Allegri terrà la solita conferenza pre-partita) con un enorme dubbio di formazione. Llorente o Morata? Ed è forse solo l’inizio di un ballottaggio che il tecnico livornese porterà dietro per tutta la stagione. Si prepari Allegri a non dormire la notte, o a sognare il gol di uno dei due, se può aiutarlo nella scelta. Ma, evitando sogni profetici e pensieri che solo Allegri conosce, rimane un’analisi, piuttosto netta, del minutaggio e delle marcature dei due in questa primissima parte di stagione.
Alvaro Morata

Fernando Llorente

Esplicata la doverosissima premessa secondo cui Morata ha giocato poco per via di un infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco per tutto Agosto e per la prima parte di Settembre, il dato sulla media reti e sui minuti giocati è piuttosto impietoso. I numeri tendono in favore dell’ex Real Madrid, e un sussurro in suo favore arriva anche dalla storia recente della Champions. Morata è uno dei pochissimi nella Juventus ad aver vinto la Champions League. E poi c’è il fatto che Llorente nelle ultime partite è apparso fuori forma, e a tratti un po’ demotivato. Forse è quello che più sta subendo il passaggio della squadra da Conte ad Allegri, perché in barba ai moduli e alle mascherine sui quotidiani, lo stile di gioco dei due tecnici è molto diverso. E anche questo sembrerebbe deporre in favore di Morata, che appare una spalla perfetta per Tevez. Prima che magari l’ennesimo gol di Llorente cancelli tutto, e il ruggito dello spagnolo riporti le gerarchie al loro posto. Ma intanto Morata sogna. E Allegri?