L’ultima partita con la maglia della Juventus Andrea Barzagli l’aveva giocata nello scorso Maggio, a Roma. La Juve aveva vinto lo scudetto, e passeggiava all’Olimpico per irridere l’avversario che più le aveva dato filo da torcere. Ritrova la propria squadra che è lanciata verso un altro scudetto in un Sabato pomeriggio a Palermo. Quando Allegri decide di rilanciare anche il 3-5-2, che difficilmente però troverà applicazione nell’imminente trasferta di Dortmund.
I pochi minuti contro il Sassuolo erano per riprendere confidenza e per avere il boato dello Stadium. Ma a Palermo si fa sul serio, e Barzagli gioca la sua prima partita dopo oltre 10 mesi. L’impatto è subito buono. Gioca nella difesa a 3 sul centrodestra, dove spesso agisce Dybala, che viene ben arginato. Per tutto il primo tempo Barzagli tocca la palla 30 volte (è quello che lo fa più spesso nella Juve), e spesso l’azione parte da lui. L’avversario argentino sonnecchia, e non gli crea grandi problemi. Al primo guizzo di Dybala, che arriva al 51′, il centrale bianconera va in difficoltà per la prima ed unica volta: viene preso in controtempo, recupera bene sulla corsa ma è costretto al fallo. Gli costa un giallo, comunque ben speso.
La Heatmap di Whoscored evidenzia i movimenti del difensore della Juventus. Che alla fine collezionerà 58 tocchi di palla. Effettua 45 passaggi, con una percentuale di riuscita superiore all’88, commette due falli e intercetta un solo tiro. Ma c’è qualcosa che va oltre i numeri: è la sicurezza che Barzagli acquisisce nei 90 minuti, e che di riflesso dà alla propria squadra. La Juve da oggi ha un’arma in più.