Kingsley Coman, classe ’96 e un futuro radioso davanti a sé. Il francesino della Juventus ha incantato tutti, anche gli addetti ai lavori un tantino scettici dopo l’acquisto di Marotta e soci avvenuta nello scorso giugno. Zero euro pagati al Paris Saint Germain, imbufalito per la scelta del calciatore di preferire il bianconero ai soldi degli sceicchi. Coman è così, non ha paura di esordire in A e far soffrire l’intera difesa del Chievo Verona, con Bardi protagonista di almeno due interventi decisivi per negare la gioia del gol al “coloured” con le ciocche bionde. Il Coman visto ieri al “Bentegodi”, ma non solo, somiglia a un crack simile a Paul Pogba, con i dirigenti della Juventus che già gongolano per un arrivo fondamentale anche in ottica futura.
Madama si conferma club che crede nei giovani e, su questo, Massimiliano Allegri ha dato una mano, puntando su un 18enne che ha ben impressionato durante il ritiro pre-stagionale e le amichevoli giocate. Ora qualcuno dirà “Si, ma se si fosse chiamato Ludovico Coman da Fiumicino, nessuno avrebbe fatto i complimenti al ragazzino di belle speranze”. Può essere anche vero, ma se un calciatore è bravo, che sia italiano o norvegese, deve giocare ad alti livelli. Il nostro calcio deve capire tutto ciò, ma ce la farà?