Klose è tra i convocati di Brasile 2014. Infatti, il ct della nazionale tedesca, nel commentare la lista dei convocati, ha parlato della scelta di portare con sé il giocatore nell’avventura dei Mondiali per la sua grande esperienza. Si esalta in competizioni del genere, conosce bene il suo corpo nonostante gli infortuni e i vari problemi fisici, dunque è molto importante per l’intero gruppo tedesco. Inoltre, questo è il suo ultimo mondiale, quindi la motivazione di Klose sarà letteralmente alle stelle.
Il tecnico Loew ironizza non poco sulla decisione di puntare, tra gli altri, anche sull’attaccante della Lazio: “Può rifare le camere, dare il meglio di sé come tuttofare in albergo, e non è male neppure con chiodi e martello” ha dichiarato in un’intervista. Insomma, ironia a parte, uno come Klose non si può lasciare a casa, ha ancora tanto da dare e dimostrare.
Non sarà così per Mario Gomez, dal momento che Loew ha deciso di non convocarlo, perché ritenuto non pronto per il Mondiale. L’attaccante della Fiorentina, escluso dalla lista dei 30 pre-convocati della Germania, non è nella situazione di poter affrontare gli impegni mondiali; al ct sarebbe piaciuto trovarlo in forma per questo appuntamento, e magari vederlo giocare e segnare di più nel proprio club.
Ovviamente Gomez non l’ha presa bene “Dopo il campionato e la finale di Coppa Italia mi perderò ora anche i Mondiali“. Questo il suo commento su Facebook diretto a commentare l’esclusione dalla lista dei fantastici 30 che parteciperanno al ritiro.
“Fino a poco tempo fa ho creduto di essere di nuovo in forma in tempo. Ma purtroppo gli infortuni che ho sofferto questa stagione mi hanno di nuovo buttato indietro e alla fine non è stato sufficiente. La stagione più negativa della mia carriera finisce con un altro brutto colpo. Quasi sette mesi di infortunio al ginocchio sono stati davvero tanti, ma anche questo appartiene allo sport, sono sconfitte personali. Mi rialzerò, come ho fatto spesso nella mia carriera. Anche dopo gli Europei 2008 solo pochi hanno creduto in me ma quattro anni dopo sono stato capocannoniere“.