Non occorre essere semplicemente appassionati di basket per restare sbigottiti di fronte a certe notizie. Chi scrive non ha nella pallacanestro il suo sport di riferimento, ma sa bene, come tutti, quanto sia difficile da descrivere lo stato d’animo di fronte alla dipartita di Kobe Bryant, uno dei più grandi sportivi di tutti i tempi.

Il cestista quarantunenne, ex stella della NBA, stava volando su un elicottero privato sui cieli della California assieme a sua figlia secondogenita, Gianna Maria, quando il velivolo è precipitato per cause ignote. Purtroppo per lui e per lei, oltre che per altre sette persone, a quanto pare tutte dirette alla Bryant Academy, non c’è stato nulla da fare: nessun sopravvissuto alla tragedia.

Sgomento immediato quando TMZ è stato il primo network a diffondere la notizia, poi propagatasi in pochissimi minuti in tutto il pianeta. Unanime il cordoglio da parte dei colleghi e non solo, che hanno perso semplicemente uno dei più grandi di sempre, un uomo prima che un campione.

Lo sa bene anche l’Italia, Paese dove Kobe ha vissuto infanzia e adolescenza in quanto il padre giocava da noi. Tifosissimo del Milan e sempre legato alla nostra terra, Kobe ha sempre manifestato il suo amore per il Bel Paese e, del resto, anche i nomi dati ai suoi figli ne sono la conferma.

La sua carriera è indissolubilmente legata ai Los Angeles Lakers, squadra in cui ha militato per vent’anni, battendo record su record. Impossibile citarli tutti, ci limitiamo ad elencarne alcuni:

5 volte campione Nba
2 Olimpiadi vinte
1 Mvp stagionale
2 Mvp delle finali
2 Top scorer stagionale
11 volte nella All-Nba prima squadra
9 volte nella All-Nba prima squadra difensiva
18 volte votato nell’All Star Game Nba
4 volte Mvp dell’All Star Game Nba
4 posto nella classifica marcatori All-time della Nba con 33.643 punti