Kovacic, dalle pagine della Gazzetta, non le manda certo a dire. Il 19enne di cose da evidenziare e suggerire ne ha diverse. Innanzitutto è stanco di partire dalla panchina ed entrare quando la partita è in corso da un bel po’, o addirittura quasi al termine. In tal modo, infatti, sente sulle sue spalle il peso di maggiori responsabilità e, anziché far bene dando una mano ai compagni, rischia di apparire sottotono.
Le due gare consecutive giocate da titolare hanno permesso a Mateo Kovacic di acquisire sicurezza, come dimostrano le sue dichiarazioni, e prendere coscienza della situazione della squadra che non sta facendo del proprio meglio, tant’è che il giovane croato parla di fortuna per le vittorie a Parma e Genova.
Le ragioni delle difficoltà nerazzurre, per Kovacic, sono da ricercare nel gioco, perchè il gruppo non rende quando potrebbe, fa fatica a creare possesso e i singoli tendono a nascondersi quando ha inizio un’azione. Certo, il giocatore è consapevole del fatto che anche lui potrebbe e dovrebbe fare di più, e magari segnare il primo goal con la maglia dell’Inter. Sa bene, tuttavia, che la ricerca della prima rete non deve divenire un’ossessione.
L’infortunio lo ha penalizzato, facendolo diventare la seconda scelta di Walter Mazzarri, con il quale afferma di non aver mai avuto problemi né incomprensioni, seppur rimanere spesso in panchina non è stato facile da accettare. Dal tecnico sta imparando tanto, soprattutto a livello di fase di non possesso e di posizionamento in campo.
Kovavic non nega che per tornare in Champions l’anno prossimo, l’Inter dovrebbe puntare a dei top player nella campagna acquisti. Tra Dzeko, Morata e Torres, i nomi più caldi delle trattative del mercato nerazzurro, il croato preferirebbe Dzeko per la sua capacità di fare goal e, al tempo stesso di aiutare la squadra a difendere il pallone.
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