È l’anno della Polonia. Dopo il trionfo della Nazionale di volley maschile nei Mondiali di casa, arriva il primo oro iridato nel ciclismo.
La firma è di Michał Kwiatkowski ventiquattrenne di Dzialynl, autore di uno scatto a sette chilometri dall’arrivo che ha coronato il lavoro dei suoi compagni di squadra nella prima parte di gara.
Kwiatkowski ha preceduto la volata del gruppetto inseguitore, valida per le altre due medaglie: argento all’australiano Simon Gerrans e bronzo allo spagnolo Alejandro Valverde che neppure nel Mondiale in patria ha sfatato il sortilegio che lo lega alla prova iridata: ha conquistato infatti 6 podi, 2 argenti e 4 bronzi.
La corsa dell’Italia targata Davide Cassani è stata deludente: essere protagonisti rimanendo a bocca asciutta non è sufficiente per una nazione che staziona nell’élite del ciclismo. Gli attacchi di Visconti e De Marchi sono arrivati troppo presto e nell’ultimo giro, quando si è deciso il Mondiale, gli azzurri sono rimasti a guardare, masticando amaro per il sesto anno consecutivo: 13° Sonny Colbrelli (il migliore). Le medaglie mancano da Varese 2008.
“Mi sentivo bene fin dalla partenza”, ha ammesso Kwiatkowski. E l’ha dimostrato con un attacco deciso, proseguito con una pedalata fluida che l’ha vestito con l’iride.
Per Kwiatkowski, che era stato iridato juniores a cronometro nel 2008, questa senza dubbio è la stagione della consacrazione. Classe 1990, corre per l’Omega-Quick Step di Boonen, Cavendish e Martin. Ed era stato tra i grandi protagonisti della prima fase della stagione: tra i successi anche le Strade Bianche di Siena e ottime prestazioni nelle classiche delle Ardenne: 5° all’Amstel, 3° alla Freccia, 3° alla Liegi. Oggi la consacrazione mondiale.
ORDINE D’ARRIVO
1° Michal Kwiatkowski Polonia CAMPIONE DEL MONDO 2014
2° Simon Gerrans (Australia)
3° Alejandro Valverde (Spagna)