Sono bastati 20 minuti alla Fiorentina di Montella per avere ragione di una Roma troppo brutta per essere vera. Tre gol, segnati da tre difensori, per chiudere una pratica che, dopo l’1-1 dell’andata, sembrava essersi messa in salita per i viola.
Invece la squadra di Montella ha passeggiato sul velluto, trascinata da Salah, bloccato da Sabatini e poi scartato sull’altare di Doumbia. L’egiziano, si può ben dire, è senza dubbio il miglior giocatore arrivato in Italia nel mercato di riparazione, un vero affare del duo Pradè-Macia, che potrà confermarlo in prestito per un altro anno pagando un milione al Chelsea e poi riscattarlo nel 2016 per una cifra di poco superiore ai 15 milioni di euro. La Roma non corre più, gioca solo in orizzontale e non costruisce azioni degne di nota.
La parte più calda della tifoseria giallorossa, la Curva Sud, ha abbandonato lo stadio sullo 0-3, dopo aver difeso nel prepartita l’allenatore francese con uno striscione eloquente. Il tecnico ora rischia la panchina, a causa di un’incapacità di fondo a trovare alternative a un gioco a cui tutti hanno trovato la contromisura: il pressing alto.
La Fiorentina e Montella sognano la coppa, oltre a un terzo posto che non sembra più una chimera. Per i giallorossi, invece, è buio profondo: resta solo il campionato ed un secondo posto da difendere con le unghie e con i denti. Ma giocando così, sarà molto difficile riuscirci per Totti e compagni.