Malmoe è lontana dall’Italia e da quei confini nei quali la Juventus ha dominato negli ultimi tre anni. Malmoe è più vicina al freddo della Danimarca che un anno fa interruppe il cammino europeo della Juventus con un pareggio, e alla neve di Istanbul (con lo stesso arbitro Proenca). Ma la squadra di Allegri domani avrà poca scelta: vincere vorrebbe dire continuare ad alimentare le speranze di qualificazione, e permetterebbe addirittura di essere favoriti per il passaggio del turno se in contemporanea l’Olympiakos dovesse perde a Madrid contro l’Atletico di Simeone.
Lo sa Allegri, che in conferenza stampa ha pochi dubbi: “Possiamo vincere, pur sapendo che sarà dura”. E sarà dura davvero: perché in Svezia ha perso persino l’Olympiakos alla seconda giornata, e perché su campi del genere non è mai facile. Il terreno di gioco visto ieri è in pessime condizioni, nonostante non si giochi una partita di calcio da due settimane. Il manto erboso è stato curato piuttosto male e presenta delle parti rovinate sulle quali sarà difficile esprimere un buon calcio palla a terra, ma la Juve ci proverà comunque.
Allegri pensa al 4-3-1-2, modulo divenuto definitivo dopo l’ultima partita europea contro l’Olympiakos. In difesa c’è un dubbio sulla fascia sinistra, dove Evrà è sulla via del recupero, ma difficilmente sarà in campo già stasera. Molto più probabile l’impiego da terzino di Simone Padoin, espulso sabato sera contro la Lazio e dunque squalificato per il derby di domenica prossima. A centrocampo Pirlo dovrebbe essere affiancato da Marchisio e Pogba, con Vidal a ridosso delle due punte. Una sarà Tevez, ieri protagonista anche della conferenza stampa e sempre più rascinatore dei bianconeri, l’altra probabilmente Llorente, ma il ballottaggio con l’altro spagnolo Morata è ancora vivo e più che mai aperto a qualunque soluzione.
Una Juventus rinnovata nel modulo prova a rinnovare anche il proprio curriculum europeo, troppo povero di soddisfazioni negli ultimi anni. E una buona parte di stagione passa anche da Malmoe, che magari scopriremo che è più vicina all’Italia che alla Danimarca. Con nostro grande stupore.