Gli “olè” di cinque mila tifosi italiani al 78esimo al WestfalenStadion. Nemmeno il più ottimista dei tifosi juventini aveva pensato che il doppio confronto con il Borussia Dortmund potesse finire così. Con una prova di forza come non ne vedevamo da tanto tempo. Un’italiana che vince in Germania con tre gol di scarto e che surclassa il Borussia Dortmund davanti al proprio pubblico e a quel “muro giallo” che tanta paura faceva fino alle 20.44.
La Juventus ne esce benissimo e raccoglie indicazioni e sicurezze che non aveva avuto nella propria storia recente. Perché riesce a fare 5 gol tra andata e ritorno, subendone uno solo nell’unica occasione concessa all’avversario. E lo fa pur perdendo dopo appena 25 minuti Paul Pogba, che esce in lacrime dal campo ma rimane infreddolito in panchina per soffrire con i propri compagni. Una prova di forza così non arrivava in Champions da oltre 10 anni per la Juventus. Non è solo frutto del cuore e del coraggio, che spesso nella storia recente bianconera mancarono. Ma è il segno di una superiorità tecnica emersa dal campo.
La Juve non rischia nulla ma vince. Si gode un attacco che adesso ha una dimensione europea che mancava da troppo tempo. Tevez tra andata e ritorno realizza 3 gol e 2 assist per Morata, capace di segnare in casa e fuori e di andarsi a prendere il posto da titolare in maniera probabilmente definitiva. La Juventus non ha solo passato il turno, perché era obiettivamente superabile per una squadra che da 3 anni e mezzo domina la Serie A, ma ha dato un segnale alle altre. Questa squadra è forte. E ora ci deve credere. Che sia la certezza più bella che lascia Dortmund, forse la serata europea più bella della Juve degli ultimi 10 anni.