La Roma esce dalla sfida contro il Milan con un solo un punto sui tre disponibili nonostante abbia dominato in lungo e in largo nell’arco dei novanta minuti. Polemiche arbitrali a parte, i giallorossi sembrano aver perso lo smalto sotto porta che li caratterizzava la scorsa stagione, trovando difficoltà nel concretizzare le numerose opportunità costruite anche grazie ai chilometri macinati dagli esterni. Proprio gli esterni quest’anno si sono confermati l’arma in più della Roma anche se con riserva. Costantemente spine nel fianco per gli avversari, poco prolifici sotto porta.
Gervinho ad esempio è ancora imprendibile, ma diversamente da quanto accadeva lo scorso anno a galoppate e slalom non riesce a far seguire conclusioni degne di un attaccante, imbambolandosi fin troppo spesso quando si ritrova a tu per tu con il portiere avversario. Sarà per colpa dei piedi che a volte sembrano essere persino più veloci del pallone, ma l’ivoriano anche ieri si è trovato per ben due volte solo davanti a Diego Lopez, non riuscendo però a spedire la palla in rete. Il portiere rossonero avrà anche fatto dei miracoli ma se ti chiami Gervinho e la passata stagione hai dimostrato di poter essere decisivo è lecito che la gente si aspetti grandi cose da te.
La sorpresa è sicuramente Ljajic. Il serbo acquistato nella passata stagione, quest’anno sembra essere entrato negli schemi di Garcia ed in più partite si è mostrato decisivo, offuscando le difficoltà della Roma sotto porta. Ma i nodi prima o poi vengono al pettine, sempre.
Il vero dilemma è Iturbe. L’argentino acquistato con fior di quattrini dalla dirigenza capitolina durante l’estate, quest’anno non ha proprio ingranato e se nel caso di Gervinho arrivano solo assist, nel suo non si vedono né gol, né assist. Il pericolo che si riveli un flop appare sempre più reale.
Insomma alla Roma manca la concretezza, o per dirla alla Garcia l’efficacia e la capacità di inquadrare di più i tiri in porta. Ora i giallorossi avranno un paio di settimane per ricaricarsi e cercare di realizzare un girone di ritorno impeccabile, esterni permettendo. Perché altrimenti la Juventus rischia di scappare per davvero.