Quando mercoledì scorso Sinisa Mihajlovic ha deciso di schierarlo dal primo minuto in occasione della gara Sampdoria-Chievo, in tanti hanno storto il naso. Per i soliti pregiudizi del calcio italiano, forse l’unico in cui si continua erroneamente a pensare che un ragazzo poco più che maggiorenne non possa essere subito all’altezza della serie A. Ma Alessio Romagnoli, 19 anni, è stato ben lieto di smentire gli scettici: nel 2-1 contro i clivensi, ha prima fornito l’assist per la rete di Gastaldello e poi realizzato il secondo gol. Come se non bastasse, contrariamente alle previsioni degli addetti ai lavori, quattro giorni più tardi il tecnico serbo lo ha inserito nuovamente tra i titolari nel delicatissimo derby contro il Genoa. E Romagnoli ha ripagato la fiducia del mister con un’altra prestazione sontuosa, risultando tra gli artefici del successo blucerchiato.

Ma chi è Alessio Romagnoli? Cresciuto nelle giovanili della Roma, si mette subito in evidenza guadagnandosi la convocazione per tutte le nazionali giovanili. Forte fisicamente e tecnicamente, si distingue per la grande personalità. A 17 anni Zdenek Zeman, che di giovani talenti se ne intende, lo convoca in prima squadra e l’11 dicembre 2012 lo fa esordire in una partita di Coppa Italia contro l’Atalanta. Dieci giorni più tardi ecco il debutto in campionato contro il Milan mentre il 3 marzo 2013, alla seconda presenza in serie A, realizza addirittura una rete contro il Genoa. Presto per parlare di exploit, ma anche con l’avvento di Rudi Garcia sulla panchina Alessio riesce a ritagliarsi uno spazio importante, concludendo la stagione con 11 presenze all’attivo. Ma non è finita qui: Romagnoli entra nel giro dell’Under 21 e persino Cesare Prandelli si accorge di lui, convocandolo per uno stage degli azzurri in vista del Mondiale in Brasile. Arrivano inevitabilmente le prime sirene di mercato, la società capitolina fiuta il pericolo e blinda il difensore con un contratto fino al 2018. In estate, una scelta dolorosa ma inevitabile: Alessio ha bisogno di giocare con più continuità e i giallorossi decidono di cederlo in prestito alla Sampdoria. Il resto è storia recente: Romagnoli lavora sodo, inizia il campionato in panchina ma, alla prima occasione utile, si fa trovare pronto.

Probabilmente è azzardato fare paragoni, ma è il suo stesso allenatore Sinisa Mihajlovic a scomodare un grande difensore del passato: “Somiglia ad Alessandro Nesta ma più tecnico, peccato che non sia di proprietà della Samp e dovremo restituirlo alla Roma, che si troverà un giocatore pronto. Se riuscirà a trovare continuità potrà diventare un giocatore da nazionale per i prossimi dieci, quindici anni“. Non a caso Antonio Conte, ct della Nazionale, ha già inviato il suo fido osservatore Massimo Carrera per monitorare con molta attenzione le sue prestazioni e quelle del compagno di squadra Okaka. Considerando gli evidenti margini di miglioramento di questo ragazzo, non ci stupirebbe vederlo con la maglia dell’Italia già nel 2015.