Il giudice sportivo ha deciso di squalificare l’interista Juan Jesus per quattro giornate utilizzando la prova tv, a seguito della gomitata inflitta a Chiellini durante Juve-Inter del 6 gennaio. L’arbitro non ha visto (altrimenti avrebbe assegnato il rigore, visto che il colpo è stato inferto con la palla in gioco), pertanto l’uso della tecnologia in questo caso è giustificato: ma in Italia le “prove televisive” hanno una lunga e controversa storia. E si sa che noi le polemiche non ce le facciamo mai mancare. Ecco quindi i casi che negli anni più recenti hanno dato vita a infinite discussioni, anche perché spesso i protagonisti sono stati illustri:
Zlatan Ibrahimovic, 2004-2005. La partita è ancora Juve-Inter, lo svedese cintura Cordoba dal collo. L’arbitro non vede, il numero 9 bianconero viene squalificato per tre giornate: salterà anche il match-scudetto contro il Milan. Poco male per la Juve, che espugnerà comunque San Siro grazie alla zuccata di Trezeguet.
Milos Krasic, 2010-2011. Una delle prove tv più famose è discusse: Bologna-Juve, non un colpo probito stavolta, ma una simulazione. L’arbitro viene ingannato (volutamente secondo i più maliziosi) dal tuffo di Krasic e assegna il rigore che Iaquinta sbaglierà. Krasic viene squalificato per due giornate e preso come capro espiatorio di un malcostume sempre più generalizzato.
Zlatan Ibrahimovic, 2010-2011. Ancora lui. La partita è Milan-Bari, Ibra colpisce Rossi con un pugno. L’arbitro vede e lo espelle, ma la prova tv verrà utilizzata ugualmente. Inizialmente tre giornate di squalifica, poi ridotte a due. E l’anno dopo Ibra ci ricascherà con lo schiaffo ad Aronica. Tre giornate, con il destino che gli fa saltare un altro Milan-Juve decisivo per lo scudetto: quello che passerà alla storia per il gol di Muntari non assegnato.
Philippe Mexes, 2011-2012. E proprio in quella partita, volano altre botte proibite. Stavolta è il francese che colpisce il bianconero Borriello (a palla lontana e non visto dall’arbitro), con un pugno al costato. Tre giornate per lui.
Daniele De Rossi, 2013-2014. Capitan futuro viene punito per il pugno rifilato a Icardi durante Roma-Inter giocata in marzo: verrà poi fermato anche da Prandelli il nome del tanto discusso codice etico. E nella stessa partita torna protagonista Juan Jesus: la gomitata a Romagnoli costa anche a lui tre giornate. Entrambi gli episodi non erano stati notati da arbitro e assistenti.
Mattia Destro, 2013-2014. Il match è Cagliari-Roma e i protagonisti diventeranno pure compagni di squadra. Destro stende Astori con un… sinistro. L’arbitro non vede e anzi assegna calcio di punizione ai giallorossi per trattenuta di Astori. Il bomber verrà stangato con quattro turni di squalifica.
L’auspicio è che questa carrellata di episodi, possa non ripetersi più. “Violenza è stupido”, dentro e fuori dal campo. E per addolcirvi un po’ magari ascoltate “Una carezza in un pugno”, ci sta.
Twitter: @MarcoBonomo19