“Senza di te non andremo lontano, Antonio Conte nostro capitano”– Recita così uno dei cori più famosi dei tifosi della Juventus. I supporters bianconeri lo cantavano anche quando sulla panchina non sedeva ancora il tecnico salentino ma i suoi predecessori, Zaccheroni e Del Neri. La Juve navigava in cattive acque ed i tifosi avrebbero voluto al loro fianco un uomo col dna vincente, uno che avesse la Juve nel cuore.

Ed ecco che che nel 2011 arriva il momento giusto. La Juventus ingaggia Conte come allenatore. Partito in sordina, riesce a sfilare uno scudetto già vinto al suo probabile successore ovvero Massimiliano Allegri. Un vero e proprio miracolo sportivo, coronato da una stagione in cui la Juve rimane imbattuta in campionato: è record per il campionato a venti squadre.

La Juve continua il suo magico ciclo: altri due scudetti e due supercoppe. Ma il Top Player è sempre lui, è sempre Antonio Conte, nonostante i campioni che la Vecchia Signora sfodera ogni anno: da Pirlo e Vucinic, passando per Pogba e Vidal, arrivando a Tevez e Llorente, la musica non cambia. I ragazzi di Antonio Conte, specialmente in Italia, macinano gioco e punti e appaiono come una betoniera che asfalta gli avversari. In tre stagioni, i punti totalizzati sono 273, ben 86 in più rispetto al triennio precedente, con quattro allenatori diversi (Ranieri, Ferrara, Zaccheroni e Del Neri). In più è statto sfondato anche il muro dei cento punti (oltre che molti altri record), avvenimento mai successo nel campionato italiano.

La Juve adesso si dovrebbe ritrovare con Allegri: un allenatore normale che non ha la stessa capacità di Conte di riuscire a tirare fuori il meglio dai propri ragazzi, cresciuti come figli con carota e bastone. I bianconeri hanno perso il loro vero Top Player. E adesso, come si fa?